Otto Cio italiani raccontano

Costi e sicurezza sono le principali difficoltà denunciate, ma la propensione a investire si conferma forte, a patto di trovare un partner capace di fare integrazione.

Italo Candusso
It manager di Bomi Italia
«Nella nostra società (realtà milanese specializzata nella gestione logistica in outsourcing del mercato medicale – ndr) sono usate soluzioni wireless per lo svolgimento delle attività gestionali di magazzino. Usiamo, poi, dispositivi mobili quali pc card con capacità Hspda per accesso Internet, mail, applicazioni inventariali e consigment stock presso clienti, oltre a device di produttività quali Blackberry per l’invio e la ricezione di mail con tecnologia “push” e l’accesso wireless a Internet. Infine, usiamo applicazioni per la radiolocalizzazione geografica in tempo reale dei mezzi. Attualmente, la percentuale di budget It dedicata alla mobilità non è alta, ma è destinata a crescere, soprattutto in funzione dell’integrazione con l’infrastruttura esistente e gli aspetti di sicurezza. Per la riuscita di questo progetto, la qualità del rapporto che si instaura con i fornitori è sempre uno degli elementi essenziali. Questo significa collaborazione, fiducia e continuità, per lavorare su obiettivi comuni di miglioramento e crescita, sia per noi che per il fornitore. Il sistema dell’offerta dovrebbe porsi, quindi, gli stessi obiettivi di chi cerca una soluzione alle problematiche di business. Spesso, invece, le soluzioni proposte sono valide in generale, ma presentano modelli standard lontani dalle realtà aziendali».

Maurizio Porro
responsabile sistemi informativi dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo
«Lo studio, con sedi a Milano, Genova, Roma, Bruxelles e Londra, conta oltre 300 persone e gli avvocati hanno l’esigenza di spostarsi sul territorio: tutti i professionisti sono messi, dunque, nelle condizioni di lavorare fuori sede con telefoni cellulari, palmari Blackberry, laptop dotati di funzionalità wireless e una Virtual private network per la connessione remota e sicura al sistema informativo. L’esigenza di mobilità è forte e l’acquisto di tecnologie è un aspetto rilevante negli investimenti Ict, in particolare per quanto riguarda i sistemi relativi alla sicurezza It e al disaster recovery. Ai fornitori chiediamo soprattutto trasparenza sui costi da affrontare: la ricerca di contratti ad hoc, per esempio basati su soluzioni “flat” che non generino sorprese o una migliore gestione del roaming internazionale attraverso contratti tra le multinazionali presenti sui territori europei ed extraeuropei».

Mirco Papili
direttore sistemi informativi & logistica di Conad Adriatico
«Attualmente, siamo impegnati a estendere le soluzioni implementate nella direzione della logistica. Accanto agli smartphone messi a disposizione della dirigenza per poter accedere alla posta elettronica 24 ore su 24, alle schedine mobile fornite alla rete di vendita per connettersi in remoto e ai router con tecnologia on air per garantire via Umts il backup delle reti a cablaggio fisico, abbiamo inserito, infatti, la realizzazione di un progetto per il trace dei mezzi di trasporto e l’automatizzazione della bollettazione delle cauzioni via terminali Gprs. Fino ad ora le maggiori criticità affrontate in fase di progetto e di deployment sono state rilevate nell’integrazione architetturale del mondo wireless all’interno della infrastruttura It. Gli stessi fornitori non sembrano essere ancora abituati a lavorare in un’ottica d’integrazione, ma tendono a offrire le soluzioni mobile sotto forma di aree a se stanti, un approccio che si riscontra spesso in caso di tecnologie giovani. Per essere più vicini alle nostre richieste, chiediamo al sistema dell’offerta di rovesciare il percorso: partire da un progetto per arrivare a proporre hardware e software come strumenti abilitanti, mettendo a disposizione figure in grado di lavorare in ottica organizzativa».

Mauro Oltolini
Ict manager di Dipharma Francis
«Il 20% degli utenti collegati al sistema informativo di Dipharma Francis (gruppo chimico-farmaceutico del milanese – ndr) usa portatili, ma ancora non esiste un rapporto 1 a 1 per le schede Umts. L’introduzione del sistema Vpnsl ha avuto origine da un’esigenza della nostra area, intenzionata a svolgere da remoto parte delle attività di controllo dei sistemi. Viste, però, le potenzialità della tecnologia, la società ha ritenuto interessante estendere tale opportunità, ovviamente con il massimo delle garanzie di sicurezza. Nel complesso, nel 2007, gli investimenti per il mobile computing hanno assorbito circa l’1,5% del budget It e, per i prossimi mesi, non sono previsti incrementi. In generale, non abbiamo avuto difficoltà nello sviluppo e nell’implementazione dei progetti: questo grazie alla qualità dei partner, anche se talvolta il supporto tecnico ha mostrato criticità, che, comunque, non hanno pregiudicato il livello di servizio».

Fabio Scamporrino
responsabile dei sistemi informativi di Enerxenia
«Attualmente, la mobility garantita dalla nostra società (realtà specializzata nella vendita di gas metano ed energia elettrica – ndr) si limita a offrire ai manager e alla forza vendite l’accesso via laptop agli applicativi aziendali attraverso una Virtual private network. In linea generale, comunque, non dimostriamo grandi necessità di sviluppo e, quindi, non abbiamo ancora messo a punto strategie di medio-lungo periodo. Anche per questo i costi maggiori sostenuti fino a oggi sono da imputare soprattutto alla voce hardware, oltre che alla sicurezza fisica della rete aziendale. La centralizzazione degli applicativi su terminal server ha portato benefici per quanto riguarda gli aggiornamenti e i passaggi di release, vantaggi ottenuti grazie all’implementazione di una soluzione consigliata da un fornitore di fiducia. Figura, quest’ultima, di particolare rilevanza per noi e che ritengo il primo elemento su cui porre l’attenzione quando si decide di approcciare in modo sistematico il mondo del mobile business».

Claudio Caccia
responsabile It dell’azienda ospedaliera Ospedale Civile di Legnano
«Gli strumenti mobile diventeranno di uso quotidiano, al punto che, nel prossimo biennio, è prevista la diffusione capillare di tale tecnologia in tutti i reparti per quanto riguarda i degenti, dall’anamnesi all’order management, fino all’erogazione delle prestazioni mediche e infermieristiche. Gli utenti abilitati al sistema sono 1.500 e gli stessi lo saranno per le funzioni in Wi-Fi. La percentuale di spesa destinata al mobile rappresenta circa il 4% del budget It, ma nei prossimi due anni è previsto un incremento sino al 15-20%, per l’estensione in tutti i 150 reparti delle soluzioni wireless, attualmente usate solo in un primo gruppo di 10 reparti e altrettante sale operatorie».

Paola Vivarelli
responsabile Edp di Piquadro
«Negli ultimi anni la nostra società (attiva nel settore della pelletteria – ndr) ha sposato diverse soluzioni mobili, dagli smartphone al centralino VoIp, che ci ha consentito, fra l’altro, di trasformare Pda Wi-Fi in interni del centralino telefonico. Sugli stessi terminali Wi-Fi con lettore laser di codici a barre abbiamo, poi, realizzato due applicazioni per la gestione di alcune fasi del processo logistico. Gli investimenti hanno riguardato anche il Blackberry, per telefonia ed e-mail in modalità push. Quasi tutti i manager sono dotati di notebook con scheda Wi-Fi e connect card Umts, mentre in ambito logistico solo pochi addetti sono abilitati all’uso del Wi-Fi. Nei prossimi mesi la totalità degli agenti sarà avviata all’uso di Pda e stampanti portatili per l’order entry. Nel medio e lungo termine, poi, realizzaremo un progetto in ambito Rfid per la tracciabilità. A breve, invece, adotteremo un sistema su terminali Wi-Fi per gli inventari delle boutique. Nella realizzazione di tutto questo, va detto che non abbiamo mai avuto grande supporto dai fornitori e questo ci ha obbligato a eseguire test dispendiosi. Per la Sales force automation, invece, ci siamo affidati a un partner che informatizza da anni i nostri punti vendita».

Antonio Longhitano
It manager di Urs Italia
«La strategia mobile dell’azienda (società milanese di ingegneria e consulenza ambientale – ndr) è stata sviluppata tenendo fermi due punti cardine: la capacità di divulgare le informazioni con tecnologie Web e l’uso di device in grado di accedere ovunque a questi dati. Sul fronte funzionale, le soluzioni dovevano, inoltre, garantire la stessa operatività nei casi in cui l’utente si trovava all’interno di un’infrastruttura wired o di tipo wireless. Le difficoltà affrontate sono state notevoli. La prima è stata la scelta della piattaforma e dei device da usare. Inoltre, i costi da sostenere erano importanti ed è stato difficile fornire gli strumenti adeguati al management per stimare il ritorno in termini di produttività. Critico è stato, infine formare il personale che iniziava a usare strumenti nuovi per le attività. Senza difficoltà è stato, invece, il rapporto con i fornitori che ci hanno supportato (uno per la piattaforma di gestione/distribuzione dei dati e uno per i device – ndr) con cui l’azienda aveva un rapporto consolidato.

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