OpenSolaris, Oracle e la politica del silenzio

Ci sarebbe maretta tra il board di OpenSolaris e Oracle. Nessuno parla del futuro della community.

I timori c’erano. Quando la voce dell’accordo tra Oracle e Sun divenne certezza, una delle questioni che venne subito messa sul tavolo fu il futuro di OpenSolaris.
Oracle promise e garantì continuità, poi tutto cadde nel limbo e ancora vi starebbe se non fosse che il board di OpenSolaris ha deciso di uscire allo scoperto.
E lo ha fatto con una mozione nella quale si invita Oracle a una discussione sul futuro del sistema operativo della community entro il prossimo 16 aogosto.
Trascorsa quella data, qualora l’incontro non abbia luogo, o qualora le risposte non siano ritenute soddisfacenti, il board si riserva il diritto di sciogliersi, rimettendo mandato e responsabilità nelle mani di Oracle.

Pur senza commentare pubblicamente la notizia, Oracle avrebbe invitato i membri del board a non prendere decisioni precipitose e ad attendere almeno un paio di mesi, prima di fare mosse definitive. 

Resta il fatto che questa diatriba finisce per portare acqua al mulino degli scettici che avevano contestato la possibilità di un reale impegno da parte di Oracle sul fronte open source, nonostante la società avesse formalmente garantito all’Unione Europea il prosieguo nello sviluppo di MySql (vero ostacolo verso il nulla osta all’acquisizione di Sun) sotto Gnu.

Il board di OpenSolaris contesta a Oracle la politica del silenzio: Oracle non ha ancora deciso cosa fare della community degli sviluppatori OpenSolaris e prende tempo; la community comincia a essere inquieta.
Finora nessuno dei presupposti necessari al proseguimento delle attività del board e della community sembrano essere stati rispettati e – così denuncia il board – l’unico dipendente Oracle finora attivo nel board ha dato le dimissioni, poichè la sua presenza nella community era osteggiata dai suoi diretti superiori.

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