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Il modello Aws alla prova del mondo IoT

Aws (Amazon Web Services) ha costruito la sua intera strategia attorno al concetto di data center centralizzato. Una scelta giustificata dal desiderio di ottimizzare al massimo i costi, che non impedisce ad Aws di posizionarsi nel mondo IoT con una serie di servizi cloud: Aws IoT (per gestire gli scambi di dati), IoT Device management (per gestire gli oggetti, per aggiornarli), Aws IoT Device Defender (per proteggerli).

Di fronte alla crescita esponenziale dell’ IoT (Gartner prevede 20 miliardi di oggetti connessi entro il 2020) e al conseguente aumento del volume di dati prodotti in questo campo, un modello di cloud distribuito, più vicino ai confini della rete, sembra a prima vista tecnicamente più logico.

Così all’ultimo Aws re:event di fine novembre, il ceo Andy Jassy aveva presentato Amazon FreeRTOS, un sistema operativo progettato per collegare piccoli oggetti con microcontrollori e non Cpu al cloud.

Sebbene Aws sia ben consapevole della necessità di implementare infrastrutture informatiche sulle principali aree geografiche, in particolare per soddisfare i vincoli normativi locali legati alla gestione dei dati personali, l’azienda di Jeff Bezos non supererà determinati limiti.

Al momento, il nostro obiettivo è quello di installare data center nei più grandi paesi del mondo“, ha dichiarato Andy Jassy.

In Europa, il cloud americano ha finora installato server in Germania, Regno Unito e Irlanda (in quest’ultimo caso anche per motivi fiscali). In Francia, nella regione dell’Ile-de-France, sono stati recentemente aggiunti diversi centri di dati a queste strutture. Per il resto è possibile immaginare che Aws potrebbe anche costruire data center in Italia, o anche in Spagna. Ma il gruppo probabilmente non si spingerà oltre nel Vecchio Continente, comunque a medio termine.

Intelligenza artificiale nell’oggetto

Senza distogliere l’attenzione da questa scelta strategica, Aws desidera tuttavia offrire un’infrastruttura IoT ad alte prestazioni in grado di pilotare flotte di migliaia o addirittura milioni di oggetti. Qual è la sua soluzione?

La società propone una serie di servizi per portare parte dell’elaborazione verso gli oggetti più vicini agli oggetti connessi. Questi dispositivi Fog e Edge Computing sono infatti progettati per garantire una migliore reattività degli oggetti, semplificare i trasferimenti con il cloud Aws e soddisfare i possibili vincoli di sovranità dei contenuti generati dagli utenti attraverso l’ hosting iper localizzato.

Tra gli strumenti di Edge Computing avanzati da Amazon in IoT c’ è la tecnologia Greengrass che mira a estendere i servizi Aws agli oggetti collegati. Grazie a Greengrass, i dati generati localmente possono essere elaborati localmente per rispondere rapidamente agli eventi, mentre le risorse cloud continuano ad essere utilizzate in parallelo per la gestione, l’analisi e lo storage a lungo termine. Il transito di rete, è l’opinione di Amazon, è così ottimizzato. E affidandosi ad Aws Lambda, il servizio permette ai dispositivi di funzionare anche con connessione intermittente. In occasione dell’evento mondiale 2017 di fine novembre, la società ha lanciato la versione Greengrass artificial intelligence (Greengrass Ml). Esiste poi un altro mattone di Edge computing progettato per l’IoT: un micro sistema operativo. Chiamato Amazon FreeRTOS, si basa sul sistema operativo in tempo reale open source con lo stesso nome.

Un kernel che Aws integra con le librerie per gestire la connettività di rete, la sicurezza e gli aggiornamenti remoti. Amazon FreeRTOS è progettato per nidificare in dispositivi basati su microcontrollori (Mcu). Un gran numero di oggetti collegati non sono abbastanza grandi o costosi da contenere un’architettura Cpu e quindi includono un’unità Mcu. Si stima che la percentuale di dispositivi con un’unità Mcu sia 40 per un dispositivo con una Cpu. Esistono in molti settori. Queste includono lampadine, rivelatori di fumo, distributori di sapone, tostapane, ecc.. “FreeRTOS permetterà loro di collegarsi all’Aws per il controllo remoto o di associarli a Greengrass per l’intelligenza locale. I microcontrollori Amazon FreeRTOS possono controllare per esempio l’illuminazione urbana.

Aws mette in evidenza una serie di clienti (Hive, Honeywell, La Nasa e Schlage) che operano o testano FreeRTOS in diversi campi. Compatibile con i processori Arm e MipsI e con varie tecnologie chip-set di terze parti (Texas Instruments, Microchip, Nxp Semiconductors, STMicroelectronics), il sistema operativo include una serie di funzioni per la gestione delle configurazioni e degli aggiornamenti software degli oggetti, connessione wireless tra i dispositivi (tramite Wi-Fi) e la sicurezza dei dati di rete e delle transazioni (tramite crittografia Tls).

Resta da vedere se il sistema Aws si rivelerà troppo costoso da attuare, soprattutto se si considera la proliferazione delle applicazioni da installare ai margini della rete. Di fronte a questa logica, l’istituzione di centri locali di microdati, in particolare promossi da Schneider Electric, rappresenta per alcuni un buon compromesso tra l’insieme centralizzato e il modello misto sostenuto da Aws.

 

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