L’Europa vuole libera concorrenza tra le cartucce per stampanti

Nell’ambito della nuova legge per il riciclaggio dei rifiuti elettrici, il Parlamento Europeo ha messo al bando le misure protezionistiche con cui i produttori di stampanti cercano di impedire l’uso di cartucce di altre marche o il loro refill

20/12/2002. L’altro ieri il Parlamento Europeo ha
approvato all’unanimità la nuova legge sul riciclaggio dei rifiuti elettrici,
il cosiddetto electroscrap. Un emendamento dell’ultima ora include una clausola
che proibisce ai produttori di stampanti di includere chip, nelle proprie
cartucce, che impediscano l’uso di cartucce di marche diverse e il refill delle
stesse. Questa legge entrerà in vigore solo nel 2006, concedendo altri tre anni
di vacche grasse a produttori come HP, Epson, Lexmark e Canon che offrono
stampanti a prezzo allettante e cartucce che costano parecchie decine di euro. La più
colpita sarà HP, visto che i materiali di consumo – tra cui gli inchiostri per
inkjet e i toner per laser – forniscono più di metà delle entrate della sua
divisione stampanti e imaging, che sono state di 20 miliardi di dollari
nell’anno fiscale 2002.


Con prezzi intorno ai 1000 euro al litro per gli inchiostri originali, si è
formato un mercato di cartucce compatibili valutato oltre il 10% del mercato
inkjet. Il commissario europeo per la concorrenza, Mario Monti, dichiarò mesi fa
l’intenzione di esaminare il caso e di mantenere la vigilanza della commissione
per impedire la difesa di posizioni dominanti in modo illegale, vale a dire
riducendo artificialmente (vedi chip nelle cartucce) il potere di scelta dei
consumatori. Dato che si stima la quantità di rifiuti elettrici annui in Europa
intorno ai 6 milioni di tonnellate, che finiscono in gran parte nelle
discariche, i produttori dovranno farsi carico dei costi di riciclaggio e, nel
caso delle stampanti, astenersi da misure che impediscano il
riciclaggio/riutilizzo delle cartucce (refill di inchiostro per le inkjet o di
toner per le laser).

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