La tv sfida il cinema sulla qualità delle immagini

La Rai e la BBC londinese hanno instaurato una partnership con l’ente nipponico NHK, inventore del formato Ultra-HDTV a 8K di risoluzione

La notizia, apparsa sul quotidiano on line Key4biz a firma di Raffaella Natale, ci ha fatto drizzare le antenne: abbiamo letto, infatti, che Rai, BBC e NHK (l’ente radio-televisivo pubblico nipponico) hanno annunciato di aver sottoscritto un importante accordo di partnership finalizzato a completare lo sviluppo del rivoluzionario sistema Ultra HDTV a 8K di risoluzione, nato verso il 2005 in casa NHK con la collaborazione di alcune industrie non soltanto giapponesi. Affascinati dalla notizia, ci siamo subito attivati per saperne di più, apprendendo così che la NHK svilupperà con BBC la parte inerente la compressione delle immagini U-HDTV, ognuna delle quali, all’origine, ha una risoluzione che può arrivare fino a 7.680×4.320 pixel, per un totale di oltre 33 megapixel nominali. Ovvero, una densità circa 16 volte superiore a quella dell’odierna “full HDTV”, che è di poco superiore ai 2 MP. Con Rai, invece (e, più precisamente, con il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica di Torino), la stessa NHK porterà avanti specifici studi di ricerca riguardanti la diffusione via satellite – sulla banda dei 21 GHz – delle “ultra immagini” compresse a bit rate differenti.

Eccessi di definizione
Takashi FujioMa, si chiederà qualcuno, era proprio necessario pensare a un sistema High Definition Tv così “stratosferico”, visto che in diverse nazioni (Italia inclusa) l’HDTV a 1920×1080 ha appena incominciato a muovere i suoi primi passi? «Innanzitutto – questa la risposta fornita da Takashi Fujio (nella foto), il “papà” dell’Alta Definizione, resa disponibile 26 anni fa proprio dalla NHK – non bisogna mai porre limiti all’avanzata tecnologica. E poi, la risoluzione a 8K costituirà un definitivo gradino “top HD” di arrivo, considerando che la densità a 33 MP è superiore persino a quella offerta dalla pellicola cinematografica, il cui range risulta indicativamente compreso tra i 18 MP e 32 MP per ciascun fotogramma. Inoltre, con l’U-HDTV 8K ci proponiamo di mettere definitivamente a tacere i giudizi piuttosto scettici talvolta espressi soprattutto dai personaggi del Mondo della Pellicola, a cui parere la qualità imaging del digitale rimarrebbe comunque insoddisfacente, persino se a 4K: ovvero, a 8 milioni di pixel». «In ogni caso – ecco ancora il pensiero di Takashi Fujio – le nostre intenzioni sono quelle di mettere la futura U-HDTV non al servizio del Cinema, ma a supporto della Televisione e dell’Home Entertainment 3D Stereoscopic di livello “extra-elevato”. La cosa è tutt’altro che impossibile, anche perché i videoproiettori e i display domestici vanno facendo ogni giorno passi sempre più da gigante. Basti pensare, per esempio, che diverse industrie (Philips in primis) si stanno già dedicando alla costruzione di display HD auto-stereoscopici, che per la visione non richiedono il fastidioso uso degli occhiali speciali da parte degli spettatori. Inoltre, utilizzando alla base soprattutto la nuova tecnologia OLED, tra 7-8 anni potrebbero essere disponibili dei display 3D stereoscopici ultra sottili (e ultra HD), persino da 200 pollici o anche oltre».

Sviluppi travolgenti
In definitiva, il nostro interlocutore nipponico lascia intendere che il nuovo ambiente a 8K nasce per sferrare un attacco frontale al cinema. Un’intenzione avvalorata anche dal fatto che tra i più stretti collaboratori della NHK figurano aziende specializzate nel campo televisivo (come la nostra Rai o la “mitica” BBC) e non nel cinema, digitale o meno che sia. In attesa di futuri sviluppi, vi forniamo intanto una serie di ragguagli sul sistema, che abbiamo avuto l’opportunità di vedere sperimentalmente in azione durante la penultima edizione dell’IBC di Amsterdam. Dove le meraviglie di questo formato decisamente “da Everest” venivano mostrate su uno schermo da 12 metri di base, situato in un Ultra-HDTV Theater, equipaggiato con un dirompente sonoro a 22.2 canali discreti (!!!), diffuso attraverso un sistema di sala firmato Bose. Sullo schermo del Theater passavano fantastiche immagini a 8K provenienti sia in diretta, da due apposite telecamere U-HDTV Ikegami poste nell’ambito della stessa fiera espositiva, sia in registrato, da un pool di 8 HD disk-recorder sincronizzati. Le immagini andavano ad alimentare una coppia di videoproiettori a 4K, sempre sincronizzati tra loro, con fasci perfettamente convergenti sullo stesso schermo da 12 metri. Uno dei due apparati proiettava l’informazione RED della terna RGB, mentre l’altro restituiva le informazioni GREEN e BLUE, facendo così in modo che le immagini finali on screen risultassero virtualmente a risoluzione 8K.

Realismo impressionante
Guardando le scene sullo schermo, persino dalla distanza di pochi centimetri, queste apparivano sempre nitide e dettagliate, come se si trattasse di illustrazioni stampate su un’ottima rivista cartacea super-gigante. Basti pensare che, osservando delle riprese effettuate in Egitto, siamo persino riusciti a discerne un unico, sottilissimo e lontanissimo filo di ragnatela intessuto sulla statua di un antico faraone… A questo punto qualcuno potrebbe ancora chiedersi: ma quando risulterà realmente disponibile l’Ultra-HDTV a 8K? Nel 2005, alla presentazione in anteprima mondiale del sistema, fu annunciato che questo sarebbe stato pronto entro 25 anni. A settembre 2007, Takashi Fujio ha invece precisato che l’implementazione U-HDTV verrà completata entro 15 anni, mentre oggi attendibili voci di corridoio indicano la disponibilità della prima release di questo “gioiello” addirittura nel giro di 7-8 anni o anche meno.

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