La ricetta Sap a supporto delle imprese ha il sapore della flessibilità

La casa tedesca ha fatto il punto sulla propria strategia, centrata su soluzioni aperte e integrabili, di semplice fruibilità e scalabili. A questi;obiettivi rispondono mutate componenti tecnologiche e novità di front end, tra le quali spiccano le cross application.

È proprio nei periodi più “bui” che un produttore di software deve saper dare supporto concreto ai propri clienti. Questo, in sintesi, è il messaggio chiave del Sapphire 2002, emerso anche dalle parole di Hasso Plattner, co-chairman, Ceo e co-fondatore di Sap: “Se vogliamo creare soluzioni che aiutino le aziende a migliorare il business in maniera significativa, non dobbiamo solo occuparci del back end, ma anche ottimizzare e agevolare l’esecuzione dei processi”.


La volontà di diventare una risorsa sempre più “preziosa” per i propri clienti emerge, poi, dall’intenzione di spingersi sui servizi, che dovranno diventare una fonte di entrata sempre più consistente per la casa tedesca. “Ciò non significa che diventeremo una compagnia di servizi“, ha precisato Plattner, ma è cosa certa che d’ora in poi la società punterà in prima persona sulla consulenza e sugli sviluppi personalizzati. La costituzione della nuova Global Custom Development Organization, che concentrerà in una singola divisione tutte le competenze sugli sviluppi “custom” realizzati per i clienti, è la prima mossa concreta del nuovo orientamento strategico.

Gli elementi tecnologici


Dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, i parametri dell’adattabilità, dell’usabilità e della scalabilità, in rapporto al Tco, rappresentano, secondo Sap, le risposte a tali sfide. Al primo elemento si riferiscono soprattutto i miglioramenti che la società sta introducendo sul fronte infrastrutturale, che vede l’architettura Sap conforme agli ultimi standard e, quindi, aperta sul fronte dell’integrazione e degli Web service: Sap Application Server, per esempio, ha ormai pienamente adottato le direttive J2Ee mentre, d’altro canto, la Exchange Infrastructure, che sfrutta Xml, rappresenta il layer di integrazione basato sull’idea del “bus” virtuale di interscambio.


Ma i riflettori della manifestazione hanno puntato soprattutto sulle cross application (xApps), una nuova linea di prodotto, complementare a mySap.com, che agisce sia in direzione dell’integrazione sia in quella dell’usabilità. Non si tratta di middleware di integrazione, ma di vere e proprie applicazioni che razionalizzano processi di business critici e trasversali all’azienda, sfruttando i dati di varie applicazioni già esistenti (di Sap ma anche terze), e li rendono fruibili all’utente tramite l’interfaccia portale. Tre le aree finora indirizzate: alla xApp for Merger and Acquisition, si aggiungono quelle per il Resource and Program Management (lancio previsto in dicembre) e per l’Employee Productivity (Sap xEp, disponibille a partire dall’estate del prossimo anno). La casa tedesca renderà comunque disponibili tool affinché partner e clienti possano costruire xApp specifiche per le proprie necessità.


Ogni utente ha un ruolo diverso in azienda e necessita quindi di diverse combinazioni di dati. Inoltre, bisogna levarsi dalla testa che una singola applicazione, per esempio di Crm o di Scm, sia in grado di soddisfare tutte le esigenze di un dipartimento aziendale“, ha affermato il Ceo a supporto dei nuovi rilasci.


Molto chiara è anche la strategia tecnologica che porterà il produttore di Erp a focalizzarsi sempre più sull’usabilità dell’interfaccia. “In Internet tutti cercano di rendere più semplice la navigazione per gli utenti: dobbiamo andare in questa direzione anche in ambito aziendale”, ha sentenziato Plattner. Se questa strada Sap l’ha già imboccata con la tecnologia di role-based portal sviluppata negli scorsi anni, la novità più fresca riguarda il rinnovamento dell’interfaccia approntato per mySap Crm 3.1. La nuova release del prodotto di Customer relatiohsip management, infatti, oltre ad adottare pienamente la tecnologia portale, incorpora per la prima volta un innovativo standard di presentazione, battezzato Web Dynpro, che si estenderà man mano a tutta l’offerta e-busines della società. In mySap Crm 3.1 sono state introdotte, inoltre, funzionalità relative al workforce management, al portale per i partner, all’analisi e al mobile.

A ciascuno il suo Erp


Quanto alla scalabilità, la software house ci tiene a sottolineare che dispone ora di quattro aree d’offerta in grado di coprire qualsiasi esigenza: accanto al nucleo storico di R/3, ci sono non solo mySap.com, con le applicazioni di e-business, e Sap All-in-One, suite preconfigurata destinata al mid market. A ciò, infatti, si è da poco aggiunta la proposta Sap Business One, prodotto gestionale “compatto”, ereditato dall’acquisizione di TopManage Pro, indicato per aziende anche piccolissime (comunque con non più di 100 dipendenti). Il target, in particolare, è rapprentato da realtà singole di carattere commerciale o da filiali di vendita di grandi multinazionali, dato che il prodotto è anche pensato per colloquiare con mySap.com. Sap Business One sarà disponibile in Italia verso la metà del prossimo anno e comprenderà anche alcune verticalizzazioni. Per veicolarlo al melgio sul mercato, Sap si avvarrà di Hewlett-Packard nella selezione di rivenditori locali, in base a un accordo appena siglato riguardante una trentina di Paesi in Europa, Middle East e Africa.

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