La Pubblica amministrazione ha fame di cloud ibrido

Per i dipartimenti It del settore pubblico progettare un’applicazione piacevole da vedere è facile, ma adeguare l’infrastruttura su cui devono distribuirla in modo sicuro può essere complicato, dato che l’azione coinvolge sistemi legacy dominanti, adottati da decenni, e processi interni consolidati.

Ma secondo Vmware nel 2015 il settore pubblico comincerà ad abbracciare il cloud ibrido, proprio per cambiare questo status quo. Una delle maggiori sue promesse, infatti, è di accrescere la flessibilità.

Spesso “ibrido” ha significato eseguire cloud pubblici e privati insieme: non sono state prese in considerazione le incompatibilità, gli strumenti totalmente diversi per gestirli, la riscrittura di tutte le applicazioni quando si desiderava farle funzionare in entrambi gli ambienti.

Ora per Vmware le realtà del settore pubblico sono in grado di approfittare di un vero ambiente ibrido, nel quale i carichi di lavoro in esecuzione in un datacenter on premise possono essere spostati nel cloud pubblico utilizzando esattamente gli stessi strumenti già familiari ai team It.

Ciò significa che tutti gli strumenti di gestione, monitoraggio e reporting sono esattamente gli stessi e sono tutti dotati della stessa sicurezza rigorosa. Più importante: la portabilità va in entrambe le direzioni, quindi i dati e le applicazioni possono essere spostati all’esterno con la stessa facilità con cui possono essere riportati all’interno.

I modelli utilizzati per consentire il consumo di servizi cloud ibridi funzionano bene per una realtà del settore pubblico che vuole evitare di essere vincolata da contratti onerosi. L’ibrido abilita l’adozione di modelli più flessibili che permettono il consumo desktop as-a-Service, disaster recovery as-a-Service e infrastrutture as-a-Service, in modo elastico e scalabile .

E dato che quest’anno qualsiasi grande progetto It della PA verrà esaminato accuratamente,  per Vmware il cloud ibrido dimostrerà di poter sfruttare al meglio gli investimenti attuali nell’infrastruttura aprendosi al cloud pubblico, consentendo all’ambiente di essere esteso senza discontinuità e di offrire una piattaforma idonea a fornire i servizi che i cittadini richiedono.

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