La comunità open source risponde stizzita al Ceo di Sco

La lettera aperta del numero uno della casa californiana ha prevedibilmente suscitato la reazione degli “accusati”. Il tono è tutt’altro che accomodante e rilancia al mittente valutazioni e affermazioni giudicate “false e dannose”.

11 settembre 2003 È toccato a Eric Raymond e Bruce Perens, chiamati in causa direttamente, rispondere al Ceo di Sco, Darl McBride e alla sua lettera aperta, nella quale criticava gli sviluppi open source e il correlato modello di business. E i toni usati dimostrano quanto piccati siano gli “accusati”, che, senza mezze misure, hanno parlato di affermazioni “«false e diffamatorie» e di una «denigrazione senza base e distruttiva». Raymond, autore del testo “La cattedrale e il bazaar”, è stato tirato in ballo da McBride in qualità di presidente della Open Source Initiative per non aver fornito informazioni sull’autore dei recenti attacchi denial of service a Sco. Il guru dell’open source ha sottolineato di aver agito immediatamente per far cessare gli attacchi, raggiungendo l’obiettivo e ottenendo un ringraziamento via e-mail da Blake Stowell, di Sco. L’identità del pirata, invece, non è nota.


Perens, invece, avrebbe ammesso, secondo McBride, l’esistenza di codice di Unix System V in Linux, estendendo poi le critiche all’intero modello connesso agli sviluppi open source. Ecco la risposta del diretto interessato: «Come sviluppatori software, la proprietà intellettuale è il nostro valore. Che si decida di scambiare il nostro sforzo per denaro o farne oggetto di un esito più sottile e duraturo, siamo in ogni caso rispettosi del credito e la provenienza degli sviluppi di altri su Ip. Le nostre modalità di licensing (Gpl e altre) lavorano in linea con le leggi sul copyright e non contro. Respingiamo, dunque, il tentativo di ritrarre la comunità come una massa di selvaggi ladri di Ip come una denigrazione senza base e distruttiva». Allo stesso modo, i due della lettera di risposta non accettano l’invito a trattare previa dimostrazione del rispetto della proprietà intellettuale, ritenendo di avere in materia la coscienza a posto. Ovviamente, viene anche rinnovato l’invito a Sco a mostrare le parti di codice che sarebbero state usate illegalmente «file per file e linea per linea», rendendosi disponibili a intervenire qualora fosse provata l’accusa.

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