Ibm perde il primato nella classifica dei supercomputer. O no?

Idc riformula la lista dei migliori supersistemi. Ibm perde il primato a favore di Compaq.

Gli esperti di supercomputer hanno realizzato una nuova classifica mondiale dei mega-sistemi e, sorprendentemente, Ibm è stata scalzata dalla testa dell’elenco. Big Blue ha mantenuto il suo posto in cima all’ordine dei Top 500, una lista basata sul sistema di misura Linpack, che riflette unicamente la bontà del processore ma che esclude la valutazione di altre qualità come la velocità di trasferimento dati. La nuova indagine di Idc pone solo al secondo posto il suo sistema Asci White. Guadagna, invece, la prima posizione il sistema a 3.024 processori Terascale di Compaq, ospitato all’interno del Pittsburg Supercomputing Center. Secondo la nota società di ricerca, i nuovi parametri di classificazione, concordati con gli utenti di supercomputer, rispecchiano meglio le reali performance di questi sistemi. Il nuovo benchmark include, infatti, oltre a Linpack e alle regole di valutazione della capacità di elaborazione matematica della Cpu, Spec Pf, anche la misura di trasferimento dei dati alla memoria (Stream). Nec, nella nuova classifica, si aggiudica il terzo e il quarto posto mentre il quinto è stato assegnato a una macchina dello specialista Cray. La società vanta ben 58 proprie macchine all’interno dei migliori 149 sistemi (il 39% del totale), valutati in relazione alla capacità di elaborazione dati. Ibm e Sgi seguono, con 24 sistemi ciascuno (il 16% del totale), seguiti da Compaq (con 15 supercomputer in lista), Nec (con 12) e Fujitsu con 8 supersistemi classificati da Idc. Sgi guida la classifica dei sistemi più cari, con macchine dal costo compreso tra i 250mila e il milione di dollari, mentre Hp si impone nei sistemi di costo inferiore ai 250mila dollari.

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