Gartner: la nuova vita dei Pda

Il mercato dell’Europa Occidentale spinge le vendite verso il traguardo dei 15 milioni di pezzi a fine 2005.

Secondo i dati pubblicati nella giornata di ieri da Gartner, negli ultimi tre mesi le vendite di Pda hanno registrato una crescita del 32%, raggiungendo i 3,6 milioni di unità, esclusi prodotti che Gartner fa rientrare nella categoria smart phone come il Treo 650 e il Blackberry 7100.
Si tratta di dato importante, che porta la società di analisi a stimare vendite per 15 milioni di pezzi entro la fine dell’anno. Un totale che dunque finirebbe per superare il record del 2001, quando l’anno si chiuse con 13,2 milioni di pezzi venduti.
Si tratta dunque di una sorta di rivitalizzazione di un comparto che in molti avevano considerato in piena crisi, ma che oggi sembra trarre nuova linfa non semplicemente dal downpricing, ma dall’integrazione delle funzionalità di comunicazione.
Al vertice della classifica dei player Research in Motion, che mette a segno un incremento del 64,7% a 840.000 unità (pari al 23,2% del mercato), lasciando Palm in seconda posizione con una share del 17,8% e 642.000 pezzi venduti, in calo del 29% rispetto al pari periodo dello scorso anno.
In calo anche Hp con 450.500 pezzi, una share del 12,5%, che rappresenta un regresso del 15% rispetto al secondo trimestre 2004.
Compare, al quarto posto in classifica, Nokia con uil terminale 9300, che vale 275.000 pezzi e una share del 7,5%.
In quinta posizione infine T-Mobile, che dalle 26.000 unità dello scorso anno ha raggiunto i 212.000 pezzi in questo secondo trimestre.
Gli altri player si spartiscono una fetta certo consistente pari al 55% delle vendite complessive.
Fortissimo, in questo scenario, il mercato dell’Europa Occidentale, che arriva a pesare per il 37,5% sulle vendite complessive, pari dunque a 1,3 milioni di unità.
Quanto alle piattaforme, il primo posto spetta a Windows Ce, che vale il 46% delle vendite complessive. Research in Motion al secondo posto con una share del 23,2% e PalmSource al terzo con una quota pari al 18,8%.

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