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Expo 2015 – Canon, dalle foto alla business analysis

Massimiliano Ceravolo Canon
Massimiliano Ceravolo, responsabile Information and Imaging Solutions Canon Italia

Un anno fa abbiamo deciso di cogliere l’opportunità di Expo 2015 per far apprezzare al pubblico e agli operatori il lato più nascosto di Canon”.
Con queste parole Massimiliano Ceravolo, responsabile della business unit Information & Imaging Solutions di Canon, racconta l’esperienza della società in occasione dell’Esposizione universale.
Certo, Canon è un brand molto riconosciuto, tuttavia abbiamo ritenuto Expo 2015 una piattaforma sfidante per acquisire una diversa riconoscibilità come fornitori di prodotti e servizi”.

Così, in qualità di Imaging Sponsor della manifestazione, Canon ha cercato di giocare le sue carte mettendo in campo tutte le sue anime.
All’interno del Media Center la società ha allestito un centro servizi a disposizione degli operatori dei media, in particolare dei fotografi professionisti. “All’interno di uno spazio dedicato – racconta Ceravolo – abbiamo allestito un’area per offrire la nostra tecnologia in prestito gratuito, oltre a servizi specifici che comprendevano la pulizia dei sensori per i fotografi accreditati, o ancora servizi di stampa in rete”.
Già su questa prima esperienza il bilancio è  nettamente positivo secondo Ceravolo, che parla di oltre 1.500 prestiti di prodotti conteggiati quando ancora mancava un mese alla fine della manifestazione.
E così prosegue: “Questo è un progetto guidato da Canon Italia, con l’avvallo della sede europea, che ha previsto l’immobilizzo di attrezzature per circa un milione di euro e il contributo dei Canon Professional Services”.

Una seconda area di intervento ha visto Canon collaborare con le agenzie Contrasto e Magnum per coinvolgere nove fotografi di fama internazionale – Irene Kung, Martin Parr, Ferdinando Scianna, Alex Webb, Sebastiao Salgado, Alessandra Sanguinetti, George Steinmetz, Gianni Berengo Gardin e Joel Meyerowitz – perché illustrassero i temi dei nove cluster delle filiere alimentari di riso, cacao, caffè, frutta e legumi, spezie, cereali e tuberi, biomediterraneo, isole mare e cibo e zone aride. I lavori sono stati poi stampati utilizzando la tecnologia Océ Arizona, che consente di realizzare stampe in qualsiasi formato e su supporti diversi dalla carta, “in questo caso PVC”, precisa Ceravolo.

Una terza area di intervento guardava invece al pubblico più vasto dei visitatori di Expo, ai quali veniva offerta la possibilità di scattare e stampare foto ricordo, direttamente presso gli stand di alcune aziende partner, come Algida, Finmeccanica o Technogym, oppure direttamente presso la Lounge Canon.

E poi c’è l’aspetto maggiormente legato al Business to Business.
Abbiamo portato in Expo le nostre soluzioni professionali legate all’utilizzo delle network camera. Le abbiamo implementate in soluzioni di sicurezza e di business analysis. Sono state installate all’interno di uno dei padiglioni per analisi di tipo ambientale: quante persone, per quanto tempo, ripartizione dei visitatori per genere oppure età, ripartizione dello spazio espositivo in zone calde e fredde a seconda del comportamento dei visitatori”.
Ma non è ancora tutto.
“Ci siamo anche occupati dell’allestimento di alcuni padiglioni, in particolare Vaticano, Qatar, Italia, con le nostre soluzioni di videoproiezione”.

Canon ha anche pensato a cosa lasciare ai posteri, una volta chiusa la manfestazione.
Qui si torna sul terreno più tradizionale: la fotografia.
La società ha commissionato Franco Fontana, Francesco Cito e Paolo Castiglioni tre reportage dedicati rispettivamente alle architetture, alla diversità e al cibo: i loro lavori sono stati poi tradotti in altrettanti hdbook, fotolibri di altissima qualità fotografica, realizzati con tecnologia DreamLabo di Canon, venduti in edizione limitata dagli stessi autori.

Il bilancio di questo anno di lavoro?
Per Ceravolo più che positivo: “Non abbiamo realizzato direttamente delle vendite, ma abbiamo dato prova di ciò che sappiamo fare. E soprattutto abbiamo messo alla prova noi stessi e la nostra capacità di erogare prodotti, soluzioni, servizi”.

Nell’immagine, uno degli scatti di Francesco Cito

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