Essere Cio oggi: chi si può riconoscere nella figura manageriale

Il servizio offerto da Aica-01net consente di riconoscersi in una figura professionale di prossimità prevista dal set dei Profili Professionali Europei nelliIct. Ora è la volta del Chief information officer. La testimonianza del Cio dell’Inail, Stefano Tomasini.

Il servizio del Cepis di e-Competence Benchmark consente al professionista e al manager di valutare la propria posizione in rapporto alle esigenze sia interne che esterne all’organizzazione per cui lavora.

Lo sforzo è di rendere più facilmente percepibile il proprio profilo professionale, descrivendolo non solo rispetto agli obiettivi della attività ma completandolo anche con le competenze riconosciute dall’e-Competence Framework europeo, adottato in Italia con la Norma Uni 11506.

Il fine è di farsi riconoscere dal committente interno (per un dipendente specializzato nell’Ict) oppure da un potenziale nuovo datore di lavoro per le competenze che si possiedono e che meglio qualificano per l’inserimento nei vari ruoli aziendali.

L’esercizio si può fare per ognuno dei 23 profili professionali europei e riproposti dal Cepis, utilizzando il servizio di autovalutazione a cui accedere cliccando QUI 
(basta ricordarsi di inserire il tag 01Net nel questionario quando sarà richiesto).

L’esempio pratico che forniamo questa volta è quello del Chief Information Officer (Cio), dopo avere già parlato dei profili del Business Analyst, del Project Manager e del Security Manager e del Database Administrator.

La missione del Cio: vedere lontano

La missione del Cio, come viene riportata nelle specifiche Cwa It 6424-European Icy Professional Profiles, è di “definire ed implementare la governance e la strategia Ict.
Il Cio, ha quindi bisogno di determinare le risorse necessarie per l’implementazione della strategia Ict, anticipando l’evoluzione del mercato Ict ed i bisogni di business dell’azienda o della organizzazione in cui è inserito.
Deve inoltre contribuire allo sviluppo del piano strategico aziendale e condurre o partecipare in progetti di più grande cambiamento”.

I compiti del Cio: gestire e garantire

I compiti principali di questo profilo sono di definire la strategia dell’Ict per l’organizzazione per cui si lavora, gestire tutta l’attività del dipartimento Sistemi Informativi, assumendosi la responsabilità della qualità e della gestione delle relazioni cliente-fornitore e ancora definire e assicurarsi della conformità ai vari Service Level Agreements in essere.

Il Cio ha inoltre la capacità di negoziare e implementare contratti complessi, effettuare raccomandazioni agli altri colleghi manager di alto livello per quanto riguarda opportunità offerte dalle nuove tecnologie e precisare le condizioni per implementarle con adeguati processi di gestione del cambiamento, assicurandone l’affidabilità, la riservatezza,la sicurezza attraverso l’integrità dei Sistemi Informativi.

Le competenze richieste al Cio

Le principali competenze identificate sono quelle riportate nella Norma Uni 11506 e comprendono

– la A1. Allineamento Strategie SI e di Business;

– la A3. Sviluppo del Business Plan;

– la E2. Gestione del Progetto e del Portfolio;
– la E4. Gestione della Relazione;

– e infine la E9. IT Governance.

Vediamo le due competenze più specifiche del Cio, relative alla definizione del Piano di business della sua funzione (A3) e alle modalità di governo delle prestazioni dei sistemi informativi a supporto stretto delle strategie di business aziendali (E9).

La competenza A.3. (Sviluppo del Business Plan) indirizza la definizione e la struttura di un piano di sviluppo delle strategie di investimento e gestione del sistema informativo coerenti a quanto previsto dalla strategia di business aziendale, compresa l’identificazione di approcci e soluzioni alternativi, ciascuna accompagnata dagli indicatori di prestazione, di qualità e di quelli economici e finanziari.
Considera inoltre i modelli di sourcing possibili e applicabili, presenta l’analisi costi-benefici a supporto della strategia scelta, garantendo in ogni opzione la conformità con le strategie di business e tecnologiche.
Infine comunica e condivide il Business Plan con gli stakeholder più importanti e orienta i vari interessati sul piano delle politiche, dei risultati finanziari e organizzativi.

La competenza E.9. (IS Governance) a sua volta definisce, realizza e controlla la gestione dei sistemi informativi in linea con gli obiettivi e i vincoli di business indicati.
Tiene conto di tutti i parametri interni ed esterni come la normativa e l’aderenza agli standard industriali per indirizzare la gestione del rischio e dell’impiego delle risorse al fine di raggiungere i benefici di business messi a bilancio nella A.3..

L’attualità della figura

Il Cio opera tipicamente all’interno di aziende di medio-grandi dimensioni appartenenti a qualsiasi settore di industria e interessate a sviluppare un valore aggiunto complessivo attraverso l’efficacie supporto dei sistemi informativi.

In particolare nelle imprese della domanda Ict la figura del Cio è quella del responsabile apicale che dirige la funzione Ict (o dei Sistemi Informativi).
Opera di solito a riporto della direzione generale oppure alle dipendenze della Direzione Amministrativa.
Le modalità di lavoro sono fortemente variabili in relazione al contesto dell’organizzazione e del settore in cui opera; l’insieme degli specialisti Ict di questo tipo di organizzazioni (e quindi il totale degli addetti specialisti Ict della funzione) può variare dall’1% al 5% degli addetti totali.

Il Cio è una figura professionale la cui importanza diventa più rilevante nelle fasi di innovazione di sostegno dei processi operativi e di gestione e nei casi di acquisizione/fusione di nuovi rami di attività.
La pervasività delle tecnologie digitali spinge sempre di più i Cio ad assumere inoltre un ruolo più incisivo sia nei processi di business che in quelli di sviluppo di prodotti e servizi intelligenti.

La testimonianza: Stefano Tomasini, Inail

Secondo Stefano Tomasini, Cio di Inail e associato al Cio Aica Forum, a proposito dello sviluppo del piano di business e della governance dell’Ict, due sono i problemi che nell’ambito del suo ruolo si trova ad affrontare, in particolare per una organizzazione pubblica.

Primo: da una parte sul breve periodo si deve confrontare con il resto dell’organizzazione per trasmettere il vero valore che l’It può dare ai servizi di business che, non esaurendosi in un contributo esclusivamente tecnico, può favorire il processo di cambiamento e consentire di superare le resistenze alla introduzione dei nuovi servizi digitalizzati.

Secondo: guardando più al futuro, ha la necessità di conciliare le dinamiche e le innovazioni del mercato Ict con le esigenze degli utilizzatori dei servizi che è necessario coinvolgere, anche con l’ausilio di strumenti social, per rispondere concretamente alle loro aspettative e superare i pregiudizi che talvolta, nutrono nei contronti nella Pa con riferimento all’inadeguatezza dei servizi ad essi offerti.

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