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Elmec: quanto è difficile interagire tra data center

Il vero problema si presenta quando il cliente usufruisce di servizi multivendor. “Se ha un contratto in essere per cui, per esempio, ha affidato infrastruttura e dati a un data center in cloud – osserva Alessandro Ballerio, amministratore delegato, socio e direttore tecnico di Elmec Informaticachi, come noi, si offre come provider per managed services, può avere difficoltà a intervenire in caso di emergenza hardware”.

Ogni volta che ci troviamo di fronte a una divisione di responsabilità tra diversi fornitori – prosegue il manager – si rischia di avere problemi. Il più banale è l’accesso fisico al data center per gestire un danno hardware. Spesso non hai riferimenti competenti e puoi interagire solo con il personale della sicurezza”.

La corsa ai servizi cloud e all’utilizzo dei data center osservata nel corso degli ultimi anni anche da parte di grandi e medie aziende italiane porta oggi all’inevitabile necessità di una consapevolezza degli Sla e una razionalizzazione dei contratti in essere.

Può essere questa la tendenza del prossimo futuro in ambito cloud che non si traduce necessariamente in un orientamento monofornitore ma, almeno, in una ridefinizione della mappa delle localizzazioni dell’infrastruttura it aziendale.

Nel data center le persone prima di tutto

Elmec mette sul tavolo un data center eccellente per il nostro Paese, di cui abbiamo già raccontato, e un’offerta che si concentra su “servizi gestiti di infrastruttura, dall’hardware fino al middleware, storage e virtualizzazione con Hypervisor e gestione sicurezza – spiega Ballerio”.

Il messaggio di Elmec, dunque, è: “non solo data center, poca colocation ma tante risorse specializzate”. È la filosofia dei Managed Services, molto trendy in questo momento, in cui la differenziazione dell’offerta passa attraverso una sola keyword: persone.

Abbiamo circa 120 clienti, principalmente aziende medio-grandi – prosegue il manager – da un minimo di 200 a un massimo di 5mila posti di lavoro, spesso con filiali estere. A questi offriamo circa 600 risorse di cui 120 professionisti che gestiscono i data center e i servizi correlati”.

Insomma, a spanne, un tecnico per ogni cliente. Formato, certificato, capace di interagire in inglese con i branch offices o con i responsabili dei servizi cloud esteri, qualora rispondessero puntualmente alle richieste.

Sono proprio le aziende, italiane ma non solo, a cui si rivolge Elmec. Quelle cresciute all’estero in poco tempo ma con infrastrutture It obsolete e un’organizzazione tecnica non adeguata, in numeri e competenze. “Aziende che improvvisamente si trovano a dover essere pronte 24 ore al giorno – prosegue Ballerio – senza la struttura adeguata. È proprio a loro che proponiamo un approccio basato sulla risorsa umana”.

D’altronde il payoff di Elmec è sufficientemente chiaro: “semplicemente affidabili”. Certo, a concorrere all’affidabilità c’è il data center nelle vicinanze di Varese, fiore all’occhiello italiano con un occhio interessato alla vicina Svizzera (attualmente il 15% del fatturato Elmec è estero). “La vicinanza può tornare a essere un atout – afferma il manager -: non c’è niente di meglio per il cliente di venire a toccare con mano l’infrastruttura che cura il proprio It”.

Tutto il resto, insomma, viene dopo. Si parte con la gestione dei servizi per poi approfondire le criticità dell’infrastruttura hardware, troppo spesso obsoleta, e portare il cliente verso una filosofia cloud di gestione intelligente dello storage e della potenza di calcolo secondo un’ottica provisionale.

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