Con Ibm i “big data” diventano informazioni per il business

Big Blue ha deciso di convogliare risorse importanti sulle Business Analytics, con una strategia articolata nel tempo, che prevede di generare un fatturato pari a 16 miliardi di dollari entro il 2015

Miliardi di dollari,
milioni di ore-uomo
e migliaia di
progetti in Ibm sono focalizzati
su un unico obiettivo:
trasformare grandi
quantità di dati aziendali
in informazioni utili per il
business. Da tempo, Big
Blue ha avviato un’aggressiva
strategia volta
a fornire soluzioni per le
aziende desiderose di trarre
maggior valore dai dati
che raccolgono. I numeri
parlano chiaro: negli ultimi
cinque anni, sono stati
spesi 14 miliardi di dollari
per acquisire 24 società
specializzate in Business
Analytics. Internamente,
inoltre, duecento matematici
sono focalizzati esclusivamente
in quest’area
e hanno già prodotto cinquecento
nuovi brevetti.
Sul campo, invece, ottomila
consulenti di business
compongono la struttura di
servizi dedicata a supportare
le aziende nelle sfide
legate alla gestione e alla
valorizzazione dei dati.
Da questi investimenti,
Ibm si attende un cospicuo
ritorno. Il fatturato legato
alle Business Analytics è
cresciuto del 14% nell’ultimo
esercizio fiscale e, in
prospettiva, la stima è di
raggiungere i 16 miliardi
di dollari entro il 2015.
L’interesse verso le Business
Analytics viene alimentato
dall’esplosione
dei dati digitali, maturi per
lo sfruttamento. Ibm stima
che l’80% di questa ascesa
derivi da dati non strutturati
(blog, e-mail, podcast,
commenti dei clienti e video)
e quindi sia richiesto
un impegno aggiuntivo per
comprenderli e analizzarli.
Non tutti i dati sono importanti
o hanno lo stesso
significato, quindi è essenziale
che soprattutto i
manager possano avervi
accesso e capacità di navigazione
grazie a interfacce
intuitive sia in termini di visualizzazione
che di ricerca.

Decisioni in tempo reale
Gli strumenti di Business
Analytics hanno l’obiettivo
di setacciare pezzi di
informazioni diversi, destrutturati
e sconnessi per
ricavarne analisi puntuali e
funzionali ad azioni da intraprendere.
L’enfasi viene
posta sulle informazioni
in tempo reale, in modo
tale che i fruitori di dati
analitici possano prendere
decisioni basate sulle
condizioni di business del
momento e possano prevedere
in modo più accurato
le tendenze future.
Diversi cambiamenti negli
ambienti It aziendali
stanno alimentando la
domanda di tecnologie
analitiche. Gli utenti finali
hanno ormai a disposizione
una vasta gamma di
tool per l’accesso ai dati e
la collaborazione, passando
per blog, wiki e siti di
social networking. Questo
sta influenzando non solo
le modalità con le quali i
dati sono raccolti e standardizzati,
ma anche quale
uso fare della business intelligence.
Sempre di più,
infatti, le tecnologie oggi
in voga per connettersi e
condividere informazioni avranno impatto sul modo di lavorare e le aziende devono adattarsi all’integrazione dei “dati sociali”. Allo stesso tempo,
sta crescendo l’uso di client mobili e anche questo
incide sullo sviluppo delle soluzioni analitiche, almeno per quanto attiene
la richiesta degli utenti
di poter accedere da un dispositivo mobile alle stesse informazioni enterprise
disponibili in ufficio.A fronte di questa crescente
domanda
di Business Analytics, Ibm ha provveduto
a potenziare
sensibilmente
la propria offerta,
attraverso
una combinazione
di hardware, software e servizi. Le acquisizioni
sono state un elemento portante di questa
strategia di espansione.
Forse quella di maggior peso si è concretizzata nel tardo 2007, con l’assorbimento
di Cognos, pagata
5 miliardi di dollari. Altrettanto rilevante va considerata l’acquisizione,
più recente, di Netezza,
specialista di appliance di data warehouse, per un costo di 1,7 miliardi di dollari.
La soluzione dell’appliance
dedicata, infatti, promette guadagni prestazionali
con minimi requisiti
di amministrazione: il tempo di implementazione
si riduce e il sistema è sempre allineato al 100% all’ambiente analitico. Sempre consistente è stata
l’acquisizione di Spss, specializzata proprio in strumenti per l’analisi predittiva
e pagata 1,2 miliardi
di dollari nel 2009. Se queste operazioni hanno
fatto di Ibm un punto di riferimento sul mercato della business intelligence e analytics, diverse altre acquisizioni complementari
hanno contribuito a rafforzare l’offerta analitica,
in aree come la governance
finanziaria o le Web analytics. Con riferimento al 2010, possiamo citare Coremetrics (software Web analytics), Clarity Systems (governance finanziaria), Pss Systems (e-discovery),
OpenPages (software di corporate governance, risk e compliance) e Unica (marketing automation).L’alto volume di operazioni
non ha comportato fin qui particolari sovrapposizionie
Ibm ha continuato a colmare via via i piccoli gap ancora presenti nella propria offerta analytics. Il rafforzamento ha consentito
di ampliare anche lo sforzo in direzione della
ricerca. Una testimonianza
recente
è data dall’apertura di tre centri
in Europa focalizzati proprio sulle
Business Analytics. A Zurigo è stata
avviata una struttura dedicata alle analisi finanziarie e alle “smarter cities”, programma
quest’ultimo che Ibm ha sviluppato per sfruttare
le proprie tecnologie al servizio di pubbliche amministrazioni
impegnate a migliorare le infrastrutture urbane. Il centro di Budapest
lavora su infrastrutture
e trasporti “green”, mentre Vienna è focalizzato
su Energy grid, ottimizzazione
della supply chain e smarter cities.

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