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Cosa chiede il bando per i competence center di Industria 4.0

Dopo una lunga attesa è stato pubblicato il bando per i Competence center di Industria 4.0. I centri di competenza avranno il compito di svolgere, spiega il bando, “attività di orientamento e formazione alle imprese nonché di supporto nell’attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la realizzazione, in particolare delle Pmi, di nuovi prodotti, processi o servizi (o al loro miglioramento) tramite tecnologie avanzate in ambito Industria 4.0”.

40 milioni per i competence center di Industria 4.0

Il bando si rivolge operatori pubblici e privati (imprese e altri operatori economici, inclusi quelli che svolgono attività di intermediazione finanziaria e/o assicurativa, associazioni di categoria nazionali o territoriali, etc.), con la partecipazione di almeno un organismo di ricerca.

I benefici sono concessi nella forma di contributi diretti alla spesa in relazione alla costituzione e avviamento del centro di competenza, nella misura del 50% delle spese sostenute e progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale presentati dalle imprese, nella misura del 50% delle spese sostenute, per un importo massimo non superiore a 200 mila euro per progetto.

In pratica i Competence center supporteranno le Pmi nei loro progetti di innovazione 4.0: le imprese pagheranno il 50% del servizio, il resto sarà coperto dai fondi pubblici assegnati al centro. Le risorse disponibili sono pari a 20 milioni di euro per il 2017 e 20 milioni di euro per il 2018.

Il programma di attività prevede l’erogazione di servizi come l’orientamento alle imprese con la predisposizione di strumenti utili per valutare il loro livello di maturità digitale e tecnologico mediante, ad esempio, l’utilizzo, anche in condivisione con i Digital Innovation Hub.

La formazione prevede la diffusione delle competenze in ambito Industria 4.0 con attività di formazione in aula e sulla linea produttiva e su applicazioni reali utilizzando linee produttive dimostrative e sviluppo di casi d’uso. Infine, è prevista anche l’attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

Ogni polo potrà ricevere al massimo 7,5 milioni di euro che potranno essere revocati in seguito a parere negativo sull’attività da parte degli ispettori del ministero. Le strutture dovranno dichiarare nel contratto i partecipanti e gli obiettivi strategici dell’attività.

“La pubblicazione del bando dei Competence Center – ha commentato il ministro Carlo Calendadà avvio ad uno strumento strategico nel supporto alle imprese per affrontare le sfide della quarta rivoluzione industriale. I processi di trasformazione in atto richiedono un forte investimento anche e soprattutto in competenze e formazione professionale dove scontiamo ancora oggi un divario troppo forte rispetto ai principali paesi europei. Con l’istituzione dei Competence Center vogliamo attrezzare il Paese di poli di eccellenza valorizzando le competenze di Università ed industria con l’obiettivo di facilitare il trasferimento tecnologico verso le imprese italiane”.
Le domande possono essere presentate a partire dal 1 febbraio 2018 fino alle ore 24 del 30 aprile 2018.

In lizza c’è il S. Anna di Pisa come polo per la robotica e la realtà virtuale, i politecnici di Milano  e Torino nell’additivie manufacturing, l’università di Bologna per i big data, Padova nell’Internet of things, Genova per la cybersecurity e Federico II di Napoli e Politecnico di Bari per i nuovi materiali e la robotica.

 

 

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