App economy, tutto un altro gioco

Grazie alle app su smartphone e telefonino, l’utente guadagna fino a 88 minuti al giorno. In Italia questo mercato lato consumer rappresenta già il 30% dell’intero sviluppo di software. Ma siamo in ritardo sul resto del mondo.

Forse non ne siamo ancora pienamente consapevoli, ma le app stanno diventando sempre più il telecomando della nostra vita, trasformando il modo in cui comunichiamo, lavoriamo e giochiamo.
In poche parole, le app stanno influenzando sempre più lo stile di vita di tutti, nella sfera privata così come in quella lavorativa, creando una connessione diretta tra soggetti storicamente agli antipodi tra loro: utenti a sviluppatori, artisti e fan, professori e studenti, dottori e pazienti, conducenti di taxi e clienti.
Per le aziende, in particolare, rendere i processi di business e le risorse aziendali sempre più mobili rappresenta oggi un elemento differenziante in termini di competitività, riduzione dei costi e aumento della produttività.

Nella sola Europa, il valore economico dello sviluppo delle app sulle diverse piattaforme ha raggiunto circa 16,5 miliardi di euro (19% del fatturato mondiale), con una crescita del 12% rispetto al 2012.
I risultati occupazionali sono straordinari. Sempre parlando del Vecchio Continente, a fine 2014 il numero dei posti di lavoro direttamente correlati all’Application Economy raggiungerà le 670.000 unità, dei quali 406.000 sviluppatori.
E proprio in tema di opportunità di lavoro, oltre che nel business direttamente correlato al loro sviluppo, le app stanno già determinando la nascita di nuove figure professionali nei settori che usano prodotti e servizi correlati (sanità, settore automobilistico, entertainment, istruzione, ecc.), per un totale di circa un milione di nuovi lavoratori.


Apps in forte crescita

Il mercato dello sviluppo delle mobile application in Italia vale oggi circa 300 milioni di euro (fonte: NetConsulting), pari al 30-35% del mercato dello sviluppo software tradizionale. La differenza è nella crescita: +10% la parte delle app, -4% lo sviluppo tradizionale. Comincia a valere, e molto, anche la vendita delle app: a fine anno sono previsti ricavi per 112 milioni di euro, con una crescita stimata del 97%. Un’area di grande crescita anche per le apps è l’Internet delle Cose, un mercato che ha raggiunto ormai il valore 1,4 miliardi (+12,6% sull’anno precedente).
Un recente studio condotto negli Stati Uniti ha calcolato che l’uso delle app può far risparmiare fino a 88 minuti al giorno: fare il calcolo di quanto valgano 500 ore in più all’anno è un gioco da ragazzi.
Ben lungi dal trattarsi di un insieme di giochini, quindi, la Application Economy è composta da un variegato ecosistema di prodotti e servizi che cambiano la struttura della giornata personale ed aziendale. I servizi in questione possono essere raggruppati in quattro macro-categorie: business to consumer (le app vendute negli app store e l’ecommerce, per esempio); business per le imprese (bring your own device, riduzione del total cost of ownership etc); business per gli sviluppatori (tool e servizi indirizzati agli sviluppatori e agli stakeholder dell’App Economy); business to brand (creazione della presenza digitale, nuovi ricavi ed altro).

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