Akamai: come gestire al meglio i picchi di traffico online

Compliance_Check_ListUn piano per l’ecommerce che tenga conto di nuovi trend e rischi potenziali.
È quanto Akamai suggerisce ai reteiler di mettere a punto per avere successo nelle vendite.

Analizzati trend e picchi di traffico nella Stagione Invernale 2014 in Belgio, Olanda, Francia, Germania, Italia, Paesi Nordici, Spagna, Gran Bretagna e Irlanda, la prima evidenza segnalata dal fornitore di servizi di Content delivery network si conferma la medesima di sempre: siti e applicazioni devono essere veloci, affidabili e sicuri a tutte le ore del giorno e in tutte le condizioni di traffico.

I volumi di traffico analizzati all’interno dell’ultimo Rapporto eCommerce Akamai tra inizio novembre 2014 e metà gennaio 2o15 sottolineano, infatti, un aumento nella maggioranza delle regioni monitorate di quasi quattro volte rispetto ai valori basali misurati in ottobre.

Da qui il primo suggerimento a utilizzare test di carico per simulare volumi realistici di traffico stagionale al fine di evitare intoppi in condizioni d’uso reali.
Una volta accertata la capacità di gestire l’incremento delle richieste va, poi, garantita la distribuzione veloce e sicura dei contenuti ai consumatori nei periodi di più intenso traffico con tecniche di ottimizzazione.
In aggiunta a quelle tradizionali, Akamai suggerisce il ricorso al pre-fetching di contenuti e oggetti, che consiste nel prevedere le pagine che con maggior probabilità gli utenti visiteranno e salvare in cache contenuti non personalizzati per consentire ai browser di caricare e visualizzare le applicazioni più rapidamente.

Di fronte a una stagione delle promozioni ormai inesorabilmente allungatasi, i retailer dovrebbero, poi, aprire i cancelli prima e tenerli aperti più a lungo prevedendo, anche in questo caso, un piano di backup da realizzarsi implementando strumenti come la shopper priorisation, per mettere i clienti in coda in caso di sovraccarico dei servizi di back end.
Un attento processo di test di carico permette, infatti, di evidenziare i colli di bottiglia di ciascun possibile scenario per consentire al retailer di fornire al cliente la miglior esperienza possibile.

Proprio quest’ultima avviene, sempre più spesso, via mobile, una modalità particolarmente apprezzata dagli europei rispetto al desktop, sempre più attratti da iPad e dispositivi Android per i loro acquisti online.

In definitiva, il consiglio ai retailer è di analizzare attentamente punti di forza e debolezza dei propri siti, capire con quale device l’utente abbia effettuato l’accesso e quale sia stata la sua esperienza. Pena: meno engagement e tassi di abbandono più elevati, tutti elementi che hanno effetto sulla fedeltà del consumatore e sul livello di spesa.

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