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Perché all’agricoltura serve una trasformazione digitale

La trasformazione digitale dell’agricoltura avrà un impatto su miliardi di persone, coinvolgendo ogni parte della produzione e della distribuzione di cibo.

Se da un lato circa il 33% della produzione globale di alimenti per il consumo umano va persa o sprecata ogni anno, dall’altro la domanda di cibo mondiale dovrebbe aumentare del 35% entro il 2030.

Abbiamo chiesto a Bernardo Centrone, amministratore delegato e head of Southern & Central Europe di Orange Business Services, società che sta seguendo la digital transformation delle aziende, in che modo questa cambierà la vita e il lavoro nel settore mondiale dell’agricoltura.

L’uomo è ciò che mangia

La trasformazione digitale sta liberando i contadini dai loro campi, modificando drasticamente le economie locali e gli antichi metodi di lavoro. Tramite smartphone, tablet o computer convenzionali, le soluzioni M2M per l’agricoltura forniscono agli agricoltori incrementi di efficienza reali, come misurazione a distanza delle condizioni del suolo, attrezzature, bestiame e monitoraggio delle colture.

Anche l’industria della pesca sta cambiando, dice Centrone. L’ONU ha sviluppato piattaforme tecnologiche alimentate ad energia solare a supporto delle moderne tecnologie di lavorazione del pesce, mentre nascono anche soluzioni intelligenti per la zootecnia, come ad esempio i sistemi di monitoraggio del bestiame di General Alert.

Orange Business Services e l’impresa olandese Dacom, cita ad esempio Centrone, stanno lavorando per offrire tecnologia agricola intelligente agli agricoltori. Sensori situati “sul campo” (letteralmente) si collegano ad applicazioni per smartphone che consentono agli agricoltori di accedere a ogni genere di informazione essenziale sui loro raccolti da ovunque si trovino.

I piccoli agricoltori beneficiano inoltre di nuovi incrementi di efficienza – più di 9 aziende agricole su 10 sono a conduzione familiare e producono oltre l’80% del cibo del mondo – e la trasformazione digitale li sta aiutando a rendere più efficiente la loro produzione.

La rivoluzione nel raccolto

In Giappone, sta prendendo piede un robot che raccoglie le fragole, mentre Spread, un’azienda nel campo dell’indoor farming, prevede di aprire una produzione di lattuga completamente automatizzata vicino a Kyoto nel 2017.

«I benefici ambientali dovuti ai robot saranno perlopiù indiretti – ha detto Sara Olson, analista di Lux ResearchI sistemi di direzione e spruzzo automatici significano meno irrigazione in eccesso e meno sprechi, il che si traduce in una quantità di sostanze chimiche più bassa nel campo. La maggior parte dei sistemi di automazione garantisce maggiore efficienza, cioè una riduzione negli sprechi, che in alcuni casi si tradurrà in un beneficio ambientale».

Centrone ha anche sottolineato comegli scienziati del The Genome Analysis Centre (TGAC) e del John Innes Centre (JIC) stiano sviluppando una soluzione di monitoraggio delle colture basata su Raspberry Pi per l’agricoltura di precisione che permette loro di automatizzare la registrazione della crescita delle colture e la quantificazione di adattamento alla siccità e le variazioni di colore durante la crescita.

Questa soluzione dovrebbe impedire future perdite di raccolto a causa di siccità, parassiti o malattie. Ed è importante, dato che in questo momento fino al 16% della produzione agricola globale va persa per via dei parassiti.

 

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