La nuova ricerca sul futuro cybercrime è stata presentata da Europol, Icspa e Trend Micro. Per divulgarla è stata creata anche una webserie di IT security.

Quali sono i rischi maggiori insiti nella tecnologia digitale? Come sarà la società fra dieci anni? E quali sono i rischi che potrebbe correre una realtà sempre più connessa, dove le innovazioni tecnologiche precorrono e sfuggono alle legislazioni e regolamentazioni governative?
Trend Micro si è posta queste domande e si è data delle risposte. Il risultato è stata la creazione di “Progetto 2020: scenari cyber criminali dal futuro”, un white paper realizzato in collaborazione con l’Europol e nato sotto il patrocinio della Icspa, la International Cyber Security Protection Alliance.

Il white paper, disponibile sul sito Icspa, offre un’ipotesi sul panorama futuro del cybercrime, per permettere ai governi, alle aziende e ai cittadini di prepararsi a sfide e opportunità del prossimo decennio.


Fiction didattica

Basandosi sul progetto di ricerca e con l’obiettivo di raggiungere un ampio pubblico, Trend Micro ha prodotto “2020 – La serie”, composta da un trailer e nove web episodes da circa 5 minuti ciascuno. I filmati rappresentano e sviluppano in video le considerazioni e gli scenari, con rischi apocalittici, emersi dal Progetto 2020. La serie è fruibile su mini-sito e sul canale Youtube di Trend Micro Europa, in inglese con i sottotitoli in italiano da poche settimane.

Rik Ferguson, Solution Architect di Trend Micro, appare più volte nella parte di se stesso. Rik ha anche scritto la storia, della quale è interessante dare qualche dettaglio. Corre l’anno 2020 e nella Sylvania del Sud tutti i servizi vanno sulla Rete. La tecnologia di accesso è anche indossabile, grazie ad occhiali digitali o speciali lenti a contatto. Il 2020 è anche l’anno delle prime elezioni digitali di tutti i tempi: questo evento sarà l’occasione per scatenare un grande attacco cyber criminale che metterà in ginocchio l’intera infrastruttura nazionale, generando caos e panico.

“Dobbiamo imparare a mettere in sicurezza l’internet delle cose a livello di rete, di pari passo con la sua crescita, per cercare di scoraggiare da subito eventuali progetti cybercriminali”, ha dichiarato Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia; “alla base di tutto non ci sono i dispositivi, bensì la protezione degli utenti”.

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