Zte, dalla Cina all’ultimo miglio italiano

Fibra forte per la multinazionale il cui ideogramma auspica prosperità. Raddoppio del fatturato corporate e buone possibilità da noi.

Un nome nuovo nel panorama europeo ed italiano degli apparati di telecomunicazione è Zte, il colosso cinese che tanto sta investendo in Europa.

Il management dell’azienda orientale ha scelto l’evento romano del Broadband Business Forum per farsi vedere in grande stile nel nostro Paese, dove i suoi prodotti sono noti, ma per ora con i marchi delle aziende di telefonia mobile.

Zte è acronimo di ZhongXing Telecomminications Equipment, laddove il primo termine (eliminati gli accenti per semplicità) vuol dire prosperità cinese, ma anche interesse. Nel mondo delle reti wireless Zte è stata recentemente premiata per la tecnologia Software Defined Radio, grazie al quale standard diversi (Cdma, Wdcdma, Gms e WiMax) soino gestiti da un’unica piattaforma tramite upgrade. Nel settore delle infrastrutture, gli apparati di Zte sono rivolti a vecchie e nuove reti ottiche xPon, compresi i futuri sistemi Ng-Pon, nella piattaforma multi-service access network (Msan) nella quale l’azienda ha appena presentato la soluzione Zxa10 C300.

L’investimento nel Bbf/ExpoComm 2008 è stato ingente per un marchio finora non noto al grande pubblico, ma i vertici internazionali credono molto nel mercato italiano. Presente in Italia fin dal 2005, Zte ha aperto una sua filiale nel 2007 per consolidarsi nel 2008 con sedi a Roma e Milano pronte ad affrontare il 2009 con grandi propositi.

L’anno scorso il fatturato mondiale è stato di 3,45 miliardi di euro (0,65 miliardi in Europa), ma l’anno in corso dovrebbe vedere un raddoppio. All’ExpoComm l’azienda ha presentato la nuova generazione di apparati Pon, dispositivi multiservice di ridotte dimensioni ed elevata semplicità d’installazione.

«I nostri apparati sono dispositivi plug and play, appena più complessi ma semplici ed economici da installare – ha detto Fabio Di Marco, direttore comm e marketing in Italia – e sono piccoli e green nel consumo».

La presenza italiana conta oggi circa cinquanta persone, in maggioranza italiani, e c’è anche un certo interscambio con personale delle filiali di altre nazioni europee.
Inoltre per la logistica e per l’installazione c’è l’appoggio di più partner, tra i quali Sirti, Sielte e Comprel.

«Il progetto pilota in corso con Telecom Italia potrebbe diventare un grande progetto», anticipa Di Marco parlando del settore Fttx, fiber to the building, home o curb. «Con la nostra architettura, per aggiornare la rete basta cambiare solo pochi elementi e l’operatore può noleggiare il last optical mile».

La sperimentazione in Europa e in Italia non è questione degli ultimi tempi, ma è partita qualche anno fa. «Abbiamo fatto un test esteso circa due anni fa, verificando che in Italia i nostri apparati funzionano al 100%», ha spiegato Zhu Ying, Deputy General Manager of fixed access network. «Entro 6-12 mesi ci auspichiamo di essere riconosciuti come leader tecnologici in Europa per il settore wireline», ha precisato Ying: «per avere successo in un mercato con Nokia, Siemens, Alcatel ed altri operatori di questo livello, il timing è fondamentale».

Per Zte, nonostante la crisi il 2009 si annuncia un ottimo anno, con timing perfetto secondo il fuso orario “europeo”.

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