Zone franche urbane, agevolazioni fiscali e contributive per Pmi

Lo stanziamento ammnonta a 303 milioni di euro e interessa le micro e piccole imprese localizzate all’interno delle 33 Zone Urbane di Calabria, Campania e Sicilia ricadenti nell’Obiettivo Convergenza e quelle della provincia di Carbonia-Iglesias in Sardegna.

A breve sarà 
pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto del Ministero dello
Sviluppo economico del 10 aprile 2013
. Tale decreto stabilisce le condizioni, i limiti, le
modalità e i termini di decorrenza delle agevolazioni fiscali e contributive,
in attuazione di quanto previsto all’articolo 37 del decreto-legge 18 ottobre
2012, n. 179 (DL Crescita 2.0) per le micro e piccole imprese localizzate
all’interno delle 33 Zone Urbane delle regioni Calabria, Campania e
Sicilia ricadenti nell’Obiettivo
Convergenza e per quelle della provincia di Carbonia-Iglesias.

La dotazione finanziaria per gli interventi da attuare nell’ambito delle Zone
franche urbane ammonta a complessivi 303 milioni di euro, integrabile con
risorse messe a disposizione dalle Regioni interessate. Per i comuni della
provincia di Carbonia-Iglesias le risorse saranno individuate con un successivo
decreto interministeriale, a valere sulle somme destinate all’attuazione del
“Piano Sulcis”.

Le agevolazioni previste dal decreto sono rappresentate dalle esenzioni
consistenti in:

  • esenzione dalle imposte sui
    redditi (IRPEF, IRES);
  • esenzione dall’imposta
    regionale sulle attività produttive (IRAP);
  • esenzione dall’imposta
    municipale propria (IMU);
  • esonero dal versamento dei
    contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.

Le agevolazioni sono concesse alle imprese a titolo di “de minimis”. Pertanto,
ciascun soggetto ammesso alle agevolazioni potrà beneficiare delle predette
esenzioni, tenuto conto di eventuali ulteriori agevolazioni già ottenute
dall’impresa sempre a titolo di “de minimis” nell’esercizio finanziario in
corso alla data di presentazione della richiesta di agevolazione nei due
esercizi finanziari precedenti, fino al limite massimo di 200 mila euro.

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