Zoffoli: l’E-gov è cresciuto, peccato per la Cie

La relazione annuale del presidente del Cnipa sottolinea i successi ma ricorda il fallimento della carta d’identità elettronica

“L’analisi dello Stato dell’informatizzazione nella Pubblica
Amministrazione conferma che il percorso di innovazione
digitale ha assunto caratteristiche di irreversibilità e crescente
visibilità”
. Livio
Zoffoli, presidente del Cnipa, inizia così la sua relazione annuale sullo
sviluppo dell’Ict nella Pa che rafforza ricordando come nelle amministrazioni e
negli enti centrali il rapporto tra caselle di posta elettronica e
dipendenti informatizzabili negli ultimi tre anni è quasi raddoppiato

: dal 48% del 2002 all’86% del 2005. “Nel 2005 – osserva – sono state avviate trenta iniziative di applicazione della posta elettronica in trecento procedimenti amministrativi per un investimento complessivo di cinquanta milioni di euro e un risparmio annuo stimato a regime di 150 milioni”. Firma digitale e posta elettronica
certificata sono altri fiori all’occhiello, mentre per quanto riguarda i servizi
a cittadini e imprese con i fondi ereditati dalle aste Umts sono stati attivati
134 progetti con il coinvolgimento di quattromila amministrazioni locali; lo
stato di avanzamento ha raggiunto il 92%; 62 progetti sono già conclusi e 1954
servizi sono già disponibili in rete.



Le amministrazioni locali coinvolte
hanno valutato in circa
settecento milioni di euro annui i risparmi realizzabili a regime.
Nel frattempo ha allargato la sua attività il portale nazionale delle
imprese, attivato nel marzo 2005 che “integra in un’unica
operazione telematica più adempimenti omogenei, come
quelli nei confronti di Inps, Inail e Camere di Commercio. È
in corso il piano di sviluppo del portale integrando i 19 servizi
già disponibili con ulteriori 80, tra i quali la richiesta di
partita Iva, la denuncia integrata di infortuni, la semplificazione
dell’import e export, il controllo della filiera alimentare, la
gestione dei lavoratori”
.



Secondo Zoffoli risulta però carente o
mancante

la fase finale del pagamento in rete per la quale auspica una maggiore collaborazione dal parte del sistema bancario.
“Lo sviluppo dei servizi di e-government risulta tuttavia
ancora limitato dalla scarsa diffusione degli strumenti di
accesso che consentono il riconoscimento in rete del cittadino.
L’originario disegno di sostenere tale fondamentale obiettivo
attraverso l’emissione della Carta d’identità elettronica è
stato vanificato da una visione corporativa, da veti e incomprensioni,
che hanno causato una situazione tecnicamente insostenibile e non positiva per il Paese”
.
Il presidente del Cnipa ha ricordato anche le tre fasi che scandiscono il progredire del cantiere del Sistema
pubblico di connettività.
La prima, già effettuata che riguarda l’infrastruttura di rete con l’aggiudicazione, delle due gare riguardanti le pubbliche
amministrazioni centrali e la rete internazionale.
La seconda fase che riguarda
il bando per il centro di gestione e per il nodo di connessione
Voice over Ip e he si concluderà a settembre e la terza, con due gare già bandite, che si prevede di assegnare entro l’anno e che riguardano l’interoperabilità e la cooperazione applicativa.
Zoffoli ha poi ribadito una proposta già avanzata che prevede l’apertura anche all’uso dei cittadini del Sistema pubblico di connettività.


“L’enorme capacità di banda larga pubblica, il cui costo
è fisso, potrebbe infatti essere resa disponibile ai cittadini nelle ore in cui
gli uffici non la usano, ad esempio dalle ore 18 alle 8 del mattino”. Il
presidente del Cnipa non ha mancato di osservare come nel 2005 si è registrato
un incremento della spesa informatica delle amministrazioni locali e degli enti
pubblici nazionali, mentre quella delle pubbliche amministrazioni centrali ha
messo in evidenza una contrazione di oltre il 6%. Secondo Zoffoli “desta
preoccupazione il taglio rilevantissimo che la Finanziaria 2006 riserva alla
spesa informatica nella Pa centrale, di cui si lamentano le amministrazioni
stesse e il mercato. Pur non ignorando i problemi della finanza pubblica, è
evidente che non si possono ottenere risparmi con l’uso delle tecnologie
digitali se non dopo aver effettuato gli investimenti necessari”.

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