Zero menate, please

Hp decide di adottare gli Opteron di Amd. Ma si sente quasi in dovere di giustificare la propria scelta, più di fronte a Intel che di fronte al mercato. Ce n’era davvero bisogno?

26 febbraio 2004 Excusatio non petita. Manifestamente, significa che
qualcosa che rode c’è.
Il caso è quello di Hp, che, dopo
settimane di voci è uscita allo scoperto. Ha fatto outing, come piace dire
ultimamente e ha “ammesso” di voler utilizzare i processori di Amd, gli
Opteron
, quegli x86 estesi a 64 bit, su alcuni modelli dei propri
server per la media impresa.
Qual è il problema?
Appunto.
Può una
società libera, nel libero mercato, liberamente costruire i propri prodotti con
le libere parti che lo stesso mercato le offre?
Si che può, ci mancherebbe.

E allora perché all’annuncio di quello che tutti sapevano e si aspettavano
si deve assistere a una profusione di prese di posizione e di distanza, di
edulcorazioni, di azioni che hanno tutta l’aria di essere addolcimenti di
pillole?
Hp, che per quanto ci concerne deve avere tutta la libertà di
questo mondo, parla di azione dettata dalla volontà di adottare gli standard
industriali, dall’intenzione di favorire gli utenti, dal gradimento di testimoni
indipendenti come Microsoft e Oracle. Perché queste giustificazioni?
Non c’è
bisogno di avere frequentato la scuola andreottiana per conseguire che la
posizione di Hp nei confronti di Intel non sia delle più scevre da vincoli di
questo mondo.
Assieme alla casa di Santa Clara ha sviluppato la nuova
generazione di processori a 64 bit, Itanium, e ci crede fermamente. Ma una cosa
sono i chip integralmente a 64 bit, un’altra sono quelli che fanno coesistere 32
e 64 bit.
E se Amd ci è arrivata prima di Intel (che renderà disponibili i
suoi all’incirca per la metà di quest’anno), che colpa ha Hp?
Oltretutto gli
Opteron sono disponibili da qualche mese.
Ovvero, Hp ne ha aspettato di
tempo: Ibm e Sun li hanno già presi da un po’.
Insomma, quello che hanno
fatto a Palo Alto può essere iscritto nel registro delle delicatezze e nei
manuali di diplomazia tecnologica. Ma per tutte le cose c’è una linea di
termine.
Che Hp faccia quello che si sente in dovere di fare per il proprio
mercato.
Senza scusanti.
Zero menate.

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