Xerox entra nel piatto di Ingram

A breve la filiale italiana supporterà tutti i prodotti della linea Office. Non per questo però sarà perso di vista un “concorrente” come Minolta. Tutti i marchi più “in” del momento.

3 giugno 2003 Strette di mano, accordi, contratti se ne fanno ogni giorno. Così capita che un distributore, in un determinato periodo, diventi fiore all’occhiello per un vendor, per poi puntare, magari, proprio sul suo concorrente. Tra le righe è quello che sta succedendo in Ingram. L’anno scorso, Minolta gli aveva dato forti incarichi e se vogliamo anche oggi Minolta e Ingram sono una buona accoppiata. Ma Minolta, ora, ha firmato anche con Esprinet e Ingram si porta in casa Xerox e tutta l’offerta office. Su questi due marchi Ingram ed Esprinet giocheranno un bel derby.
Ma l’offerta periferiche in Ingram si fa forte anche di marchi quali Epson, Hp e Canon. Così come in ambito hardware stanno giocando bene Toshiba, Acer, ancora Hp. Sul fronte software Mauro Catalano, direttore vendite di ingram Micro Italia, si dice molto soddisfatto anche di Adobe.
Intanto, In controtendenza con le altre filiali europee, Ingram Micro si è portata in casa dei buoni risultati fino ad aprile. “Poi maggio – ammette Mauro Catalano, direttore vendite che però non può per policy aziendale rilasciare dati splittati –, vuoi anche per una serie di coincidenze calendarizzate, ha sofferto un po’”. “Segno che – riflette il manager – è giunto ora il momento più delicato di questa crisi economica”. Per combatterla Ingram mette in campo una buona squadra sulla Gdo. “Prestiamo la massima attenzione alla parte contrattualistica e per questo sfruttiamo l’esperienza di un team legale internazionale che da sempre ha appoggiato Ingram. Qui, la gestione del cliente deve essere scrupolosa. Prodotti resi e non più vendibili, richiesta protezione prezzi, gestione stock e altre regole in voga presso la Gdo possono fare la differenza. Il buono e il cattivo tempo”. Comunque sia, Catalano prevede che la business unit dedicata a questo mondo possa fruttare almeno 40 milioni di euro.

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