L’operatore voce/dati internazionale WorldCom ha annunciato il licenziamento di seimila dipendenti, pari a una quota compresa tra il 6 e 7 percento. La manovra sembrerebbe mirata a un ulteriore contenimento dei costi in attesa della imminente ristruttu …
L’operatore voce/dati internazionale WorldCom ha annunciato il
licenziamento di seimila dipendenti, pari a una quota compresa tra il
6 e 7 percento. La manovra sembrerebbe mirata a un ulteriore
contenimento dei costi in attesa della imminente ristrutturazione.
WorldCom, che sta progettando di separare le deludenti attività voce
(sia consumer sia wholesale) e dai servizi dati e Internet, non ha
fatto alcun commento ufficiale su questa ipotesi. Secondo le stesse
fonti prossime alla società, l’entità di questa dismissione è
"sorprendentemente" contenuta. Le ultime voci parlavano di un numero
potenziale di 11.500 impiegati, il 15% di una forza lavoro che fino a
ieri era di 77.000 unità nei soli Stati Uniti. Altre 13.000 lavorano
nelle sedi internazionali. La cifra di 6.000 licenziamenti è
approssimativa e non si conosce l’entità degli eventuali costi di
liquidazione. Sul mercato del long distance WorldCom è stata
penalizzata dalla forte concorrenza e dalla pressione sui prezzi. Ma
la notizia desta scalpore perché WorldCom, fino a poco tempo fa
pupilla degli investitori di Wall Street, non ha quasi mai fatto
ricorso a certe misure, nonostante i 60 merger condotti in porto. Nel
’98 erano saltati 2.000 posti in seguito alla fusione (da 40 miliardi
di dollari) con Mci.