Wireless: troppi “se” e troppi “ma”

Le mille sfaccettature e le mille implicazioni di un insieme di tecnologie, ancora poco percepite e comprese per arrivare a un’adozione di massa

Settembre 2005, Una premessa è necessaria: nei giorni
in cui si è svolto Ict Trade, il decreto sul Wi-fi non era ancora
stato pubblicato. Alcune delle riflessioni emerse nel corso della tavola
rotonda dedicata al wireless, proprio per quanto attiene al vuoto normativo
in alcune aree, non risultano, alla distanza, più attuali. Resta,
invece, attuale il senso di incertezza tra gli operatori, divisi tra chi
considera queste tecnologie troppo poco mature per trasformarsi in occasione
di business (lo dice il 53% degli operatori presenti) e tra chi riesce
a dar loro una patente di maturità, priva però della sicurezza
necessaria per procedere a delle implementazioni su larga scala (come
sostiene il 40 per cento).
Ed ecco che l’incontro dedicato alle tecnologie mobili si è risolto
in una serie di interrogativi. Come ha detto in apertura dei lavori Joy
Marino
di Mix: «Di che cosa si sta parlando? Di scatole?
Di servizi? O dei problemi che le scatole pongono a chi le vende e a chi
le usa?
» Le problematiche sono infinite. Si va dal lapidario
"cui prodest", lanciato da Guido Tripaldi dell’Aiip,
secondo il quale non è ancora chiaro quali potrebbero essere le
reali opportunità per gli altri operatori, all’ottimismo di Patrizio
Sassu
di Telecom Italia, per cui la vera opportunità è
rappresentata dall’ampliamento dei servizi disponibili.

Lo sostiene anche
Paolo Errico di Multilink, secondo il quale con il wireless
si potrebbero garantire risparmi fino al 70% rispetto al fisso. C’è
una compresenza di attori, sostiene dal canto suo Marco Ciavarella,
che vede in un’azienda come Oracle il ponte che consente di risolvere
la complessità tra chi offre il dato e chi lo usa. Un approccio
multicanale condiviso anche da Tiberio Molino di Trend
Micro, che punta il dito sulla necessità di un approccio coerente
alle tematiche di sicurezza, senza le quali i benefici derivanti dall’adozione
di tecnologie wireless rischiano di essere inficiati dalla ben più
grave perdita di produttività e di dati. Non è, dunque,
un caso che tanto Luigi Tamburini di Xerity, tanto Vicki
Vinci
di Siemens Com Enterprise parlino di portare sul mercato
offerte con servizi di sicurezza gestita. E che considerino imprescindibile
offrire servizi di qualità e applicazioni sicure. Fin dal concepimento.

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