Wireless: la crescita dell’Rfid, il declino del Bluetooth

Una indagine Cedites-Aton analizza la diffusione delle tecnologie wireless nelle imprese italiane.

Si intitola “La diffusione delle tecnologie wireless nelle imprese e nella Pa in Italia dal 2010 al 2014” il rapporto presentato nei giorni scorsi da Cedites (centro studi per la divulgazione della tecnologia e della scienza), con il contributo di Aton, società italiana attiva sul mercato della enterprise mobility con una particolare specializzazione nelle tecnologie e nelle soluzioni in ambito Rfid.

Lo studio, che si basa su dati raccolti tra il mese di giugno e il mese di settembre, si pone come obiettivo analizzare come le tecnologie wireless, negli ultimi due decenni, abbiano introdotto cambiamenti profondi nell’attività delle imprese di ogni dimensione.
Un processo di cambiamento radicale, che procede tuttora a ritmo sostenuto nell’ambito della comunicazione, della localizzazione e dell’identificazione e sembra destinato a una ulteriore accelerazione nei prossimi anni, investendo un numero ancora maggiore di ambiti professionali e aziendali.

Lo studio Aton e Cedites ha preso in esame cinque diverse tecnologie wireless: l’Rfid (radio frequency identification) e la sua declinazione evoluta per la telefonia nobile nfc (near field communication), il Bluetooth, il Wifi, la banda larga su rete mobile (umts) e il Wimax.
Obiettivo: misurane stato di adozione, commitment degli utenti, opportunità potenziali e resistenze in base alle dimensioni delle imprese.

Da una prima analisi dei dati, l’Umts esce vincente: è, in termini di utenti e copertura del territorio, la tecnologia dominante, utilizzata prevalentemente per la comunicazione e l’accesso all’internet e come abilitatore per le applicazioni di business mobili.

In piena fase di sviluppo è invece il wifi, che mostra opportunità potenziali decisamente elevate in tutti i settori e per le aziende di ogni dimensione. Soffre però di qualche resistenza, soprattutto per alcune difficoltà superiori rispetto alle tradizionali connessioni vi a cavo.

L’rfid è, fra le tecnologie analizzate, quella che dimostra il potenziale maggiore, malgrado la diffusione ancora limitata Elevato è l’interesse da parte di aziende di grandi dimensioni e della pubblica amministrazione.

Per il wimax si può parlare di fase post-prototipale, senza particolare incidenza nell’ambito delle organizzazioni aziendali, mentre per quanto riguarda il Bluetooth si può dire che i suoi utilizzi aziendali sono generalmente ristretti ad applicazioni di proximity marketing.

Interessanti, al di là della disamina della situazione attuale, sono anche le tendenze che emergono dallo studio Aton-Cedites.
Nell’arco dei prossimi quattro anni, il wireless sembra destinato a superare, per quanto riguarda le attività di trasmissione dati la modalità via cavo, in quasi tutti i settori, eccetto la pubblica amministrazione e le grandi imprese.

Bluetooth è destinato a uscir di scena, sostituito, nelle pianificazioni tecnologiche, da due tecnologie più efficienti: wifi e rfid, destinata la prima a divenire la tecnologia wireless più pervasiva per tutte le applicazioni di accesso e condivisione a medio raggio e la seconda a diventare la principale tecnologia per le applicazioni di prossimità.

Wimax e Umts, dal canto loro, tenderanno a collidere, con un’alta probabilità di un danno reciproco dovuto alla sovrapposizione di offerta da parte degli operatori e alla confusione ingenerata negli utenti.

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