WinZip acquisita. Cui prodest?

Rientra in scena Vector Capital, dopo gli investimenti in Corel e Jasc. Obiettivo fare business con lo shareware.

La notizia potrebbe esaurirsi in poche righe. Una società viene acquisita da
un’altra.
Il punto è capire chi è l’acquisito e chi è l’acquisitore.
Da un
lato WinZip Computing, società specializzata in software per la compressione dei
file.
Dall’altro una società di investimenti, Vector Capital, nota al mondo
della finanza It per aver rilevato e poi risollevato le sorti di
Corel.
Ed è qui che emergono evidenti le prime
contraddizioni.
Perchè per anni WinZip è stata l’eponimo dello shareware. Una
utility scaricata da decine e decine di milioni di utenti: le statistiche
parlano di 500.000 download alla settimana.
Il punto è che, tecnicamente,
dopo un mese di “valutazione” l’utente sarebbe invitato a acquisire la licenza
d’uso del prodotto, per il quale è richiesto un contributo di 29
dollari.
Contributo che non solo sono in pochi a pagare, ma che WinZip
non si è finora sognata di richiedere.
Per altro, va detto, fino a questo
momento la società si è guardata bene dal mettere in atto politiche di
incentivazione, per offrire funzionalità premium o aggiornamenti a questi
contribuenti.
Ora, la sfida interessante sarà cercare di capire se davvero
Vector sarà in grado di monetizzare ciò che finora non è stato
monetizzato.
Di certo nelle intenzioni della società ci sarà un  remind
più fermo rispetto alla scadenza del periodo di prova e l’offerta di
funzionalità aggiuntive a chi aderirà, anche se, come riportano le cronache
statunitensi, ci saranno giri di vite particolamente stretti.
Perchè, secondo
i commenti raccolti tra i partner di Vector, ciò che interessa in questa
operazione non è il perfetto bilanciamento tra la spesa in ricerca e sviluppo e
il conto economico, bensì il numero di utenti acquisiti.
E con WinZip sono
davvero tanti.

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