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Windows 8, dalle finestre al touch

Uso il Mac per passione e per lavoro da anni e mi reputo uno switcher soddisfatto. Riesco a svolgere tutte le attività che mi servono sui computer della Mela in modo piacevole ed efficace. Grazie ai sistemi di virtualizzazione posso lavorare anche in ambiente Linux e Windows sullo stesso computer. Un unico sistema per prenderli tutti! A prescindere dai gusti è positivo avere un mercato che offra delle scelte e poter quindi decidere di adottare un sistema operativo desktop piuttosto che un altro senza subire limitazioni inaccettabili in fatto di disponibilità di software professionale, stabilità, coerenza e supporto. Insomma un’alternativa costruttiva e non una presa di posizione sterile.

Il settore desktop rimane però difficile da “spostare” e nonostante la varietà del mercato attuale la penetrazione globale di Windows sembra rimanere superiore al 90% (dati gennaio 2013): basta consultare uno dei tanti servizi di analisi e tendenze come quello dell’americana Net Applications (www.netmarketshare.com) per rendersene conto. Le abitudini degli utenti però stanno cambiando: Steve Jobs amava ripetere che siamo entrati nella fase post-Pc dove gli utenti soddisfano le proprie necessità digitali su dispositivi facilmente trasportabili e che non richiedono una scrivania per essere usati. Secondo Microsoft invece computer da tavolo e portatili hanno ancora un’importanza centrale, ma anche a Redmond hanno preso le opportune misure e tentato l’approccio “digitale”, stavolta nel senso di relativo alle dita, con Windows. Ecco quindi che, a soli tre anni dal rilascio di Windows 7, debutta Windows 8.

Un cambiamento radicale
La nuova versione di Windows è un notevole cambio di rotta rispetto a Windows 7. Il sistema operativo precedente puntava sull’hardware avanzato dei Pc per sfoggiare un’interfaccia utente ricca di trasparenze, ombre, effetti tridimensionali, animazioni e colore ma anche un impatto calibrato sull’hardware allo scopo di ottenere una buona usabilità e pochi tempi morti. Non mancavano naturalmente una serie di nuove caratteristiche e la compatibilità con un lungo elenco di hardware. Nonostante tutti i cambiamenti si trattava di un prodotto “evolutivo” che non apportava modifiche al paradigma della scrivania impiegato fin dalle prime versioni di Windows. Windows 7 rimaneva a tal proposito un sistema pensato per una tastiera, un mouse e un monitor privo di caratteristiche touch. Microsoft aveva in realtà previsto metodi di input differenti, implementando estensioni touch del sistema operativo. Queste caratteristiche non sono però mai state utilizzate in maniera diffusa e sono rimaste piuttosto una possibilità potenziale per i produttori di hardware particolari. Il vasto pubblico tra l’altro non è a conoscenza della disponibilità di queste estensioni nelle versioni Home Premium, Professional e Ultimate di Windows 7. Tanto meno è a conoscenza del fatto che Microsoft offre da anni estensioni touch o “pen” per Windows.

Con Windows 8 tutto cambia. Microsoft intende invertire i ruoli e portare il touch in primo piano. I modi sono radicali: si abbandona tutta l’interfaccia desktop tradizionale e si eliminano tutti gli effetti grafici quali ombre e trasparenze oltre a tutta l’infrastruttura tridimensionale dell’interfaccia utente. Via anche tutta la minuteria presente sullo schermo, quali ad esempio i controlli di chiusura e ridimensionamento delle finestre, impossibili da toccare in maniera precisa con le dita. Stop anche a tutti i menu, con le relative ramificazioni, oltre che alle numerose icone a rimando di oggetti del filesystem quali file e cartelle. Anzi, le icone per i file e i programmi non sono più i protagonisti del sistema operativo. La ribalta è ora delle funzioni basilari, dei task che l’utente svolge con il computer. Insomma il modello introdotto da Apple su iPhone e poi trasportato sull’iPad, tanto criticato ma tanto indovinato. L’utente medio svolge un numero limitato di attività sul computer e il dispositivo informatico non deve fare altro che presentare queste funzionalità in modo semplice e mirato.
Windows 8 propone un ambiente a scorrimento orizzontale tappezzato di icone quadrate o rettangolari che rimandano a funzioni precise quali la posta elettronica, la navigazione web, i contatti, la visualizzazione delle immagini e dei video, le previsioni meteo, le notizie principali eccetera. Alcune di queste “piastrelle” sono animate e mostrano a rotazione informazioni rilevanti quali le ultime mail, le immagini della libreria, le notizie e così via. In un colpo d’occhio tutte le funzionalità principali, aggiornate in tempo reale. Si tratta della stessa interfaccia che si incontra nelle console Xbox e negli smartphone Windows di ultima generazione come i Lumia di Nokia. Ogni funzionalità si apre a schermo pieno e in ogni momento vi è solamente una funzionalità attiva sullo schermo. Niente finestre che si sovrappongono a piacimento dell’utente. Non servono più. È curioso essere di fronte a un prodotto che si chiama “Finestre” ma che non intende più erogarle!
Personalmente faccio i complimenti a Microsoft. Pur non avendo intenzione di ritornare ai Pc e neppure di abbandonare iPhone e iPad, devo prendere atto che la casa di Redmond ha cercato di creare un ambiente differente, con una identità precisa. Non si tratta della copia di qualche idea di successo di un concorrente ma di un prodotto originale. Si potranno condividere o meno le scelte funzionali, l’usabilità, lo stile o la scelta dei riquadri animati ma si deve prendere atto di avere tra le mani un prodotto nuovo.

Il consumo e la produzione
Apple è stata molto acuta a comprendere che una percentuale significativa degli utenti di sistemi informatici passa la maggior parte del tempo a consumare contenuti: navigare la Rete, guardare video, ascoltare musica, utilizzare mappe, leggere libri, sfogliare album fotografici e così via. Queste persone non creano in genere nuovi contenuti, al più scrivono messaggi di posta elettronica, immettono post sui social network, scattano foto oppure fanno riprese usando periferiche dedicate. Inutile proporre a queste persone la complicazione necessaria a creare contenuti. La semplicità di iPad sta proprio in questo. Windows al contrario è sempre stato un “attrezzo” universale per usare e realizzare produzioni di ogni genere, uno strumento generalista adatto a qualunque esigenza. Lo scotto da pagare è una maggiore complessità e la necessità di imparare un certo numero di nozioni prima di essere operativi.
Windows 8 è stato concepito agli antipodi. Completato il boot di sistema ci si trova di fronte a un’interfaccia pulita ed essenziale composta da quadrati e rettangoli colorati che rimandano alle funzioni di consumo. Il sistema risulta immediato e privo di ogni complicazione tanto che le persone con conoscenze limitate in ambito informatico non avranno problemi a reperire le informazioni di cui hanno bisogno. I riquadri sono inoltre contrastati e di grande dimensione.
Un Windows per i soli consumatori non potrebbe però rimanere lo strumento di riferimento che è stato fino a oggi e che ha conseguito, con i pregi e i difetti, una diffusione letteralmente globale. Perfino Apple, così fedele alla dottrina del “less is more”, del togliere per dare di più, non ha avuto (ancora) il coraggio di trasformare OS X in uno strumento di solo consumo. Certamente le release da Lion in poi hanno visto un numero crescente di innesti derivati da iOS ma nulla in confronto all’audacia di Windows 8.

Il sistema operativo caro ai creatori di contenuti e agli spiriti legati alla tradizione non è perciò perduto. Esiste ancora, un livello al di sotto della nuova interfaccia colorata. Basta premere un apposito riquadro per richiamarlo. La fisionomia di questo Windows dentro Windows è del tutto tradizionale. Ricorda Windows 7 ma con tutti gli effetti visuali avanzati disattivati. Manca anche il celebre tasto Start. Il punto di partenza per il computer nelle nuove intenzioni di Microsoft è l’interfaccia grafica a riquadri di Windows 8, dove la scritta Start è molto ben visibile, non la vecchia scrivania.
L’interfaccia tradizionale di Windows viene intesa come uno strato di compatibilità per tutte le applicazioni che non sono ancora state riscritte per il nuovo ambiente. I programmi infatti devono essere sviluppati tenendo conto della nuova interfaccia, in caso contrario si apriranno automaticamente all’interno dell’interfaccia tradizionale. I grandi nomi sono al lavoro per adeguare i prodotti in catalogo ma non tutti i programmi potranno essere portati a un’interfaccia utente governata dal dito. Gli applicativi professionali con centinaia di funzionalità dovranno ancora funzionare con il paradigma delle finestre, dei menu e avranno ancora bisogna di una freccia ben visibile pilotata da un dispositivo di puntamento preciso.

Cieli nuvolosi
Microsoft ha compreso l’importanza di avere una strategia cloud per il successo dell’ultima declinazione di Windows. Molti oggetti di consumo, anche quelli privi di velleità globali, si fregiano di avere funzionalità cloud e un gran numero di soluzioni software vantano estensioni nella nuvola. Microsoft non poteva certo tralasciare la moda del momento, anche considerando l’impegno profuso dalla concorrenza, tra cui Apple. La casa di Cupertino ha un certo merito nell’aver massificato l’uso di questa tecnologia nei suoi dispositivi iOS prima e in OS X poi. La facilità e l’integrazione quasi invisibile rendono la nuvola di Cupertino leggera e impalpabile, diversa dalle soluzioni macchinose di alcuni concorrenti, degli autentici nuvoloni scuri che scoraggiano l’utenza in cerca di facilità.

Microsoft ha un portafoglio ricco di soluzioni online sviluppate nel corso di molti anni oppure ottenute a seguito dell’acquisizione di nomi importanti del panorama Internet (si pensi a Hotmail). Era però necessario fare ordine in questo patrimonio in modo da unificare le soluzioni, semplificarle, creare un linguaggio comune e renderle disponibili a tutti i sistemi operativi, console, telefoni, tablet e via dicendo. Lo sforzo è evidente e il risultato buono, soprattutto in termini di semplicità per gli utenti non informatici che troveranno i servizi già pronti in Windows 8.
È ad esempio interessante citare il nuovo meccanismo di autenticazione. Nelle versioni precedenti di Windows era possibile autenticarsi attraverso un account locale, legato unicamente al Pc dove era installato Windows, oppure attraverso un account di dominio, legato cioè a un elenco di utenti e a un set di autorizzazioni presenti in un server centralizzato. Ora è possibile fare login a Windows attraverso un account Live presente sul cloud di Microsoft. L’account può essere condiviso su più sistemi, tutti registrati all’interno del profilo online. Le informazioni utente sono protette da password e le operazioni di registrazione e modifica dell’account vengono confermate da password che Microsoft invia all’utente tramite SMS o altri mezzi. Se si dimentica la password si può ottenere il recupero sfruttando il proprio numero cellulare fornito in fase di registrazione. Questo dovrebbe scongiurare il rischio di rimanere chiusi fuori dal proprio sistema Windows se si dimenticano le credenziali.
È stato integrato anche il servizio SkyDrive dove poter memorizzare documenti e file multimediali. Il servizio è ben amalgamato nel sistema ed è interessante constatare la sua presenza anche su Xbox, sugli smartphone Windows Mobile e sui dispositivi iOS. Diventa molto facile scambiare dati tra computer fissi e tutti i dispositivi mobili che si posseggono. Durante le prove è stato possibile caricare su SkyDrive alcune immagini presenti nel rullino di un iPhone 5 tramite l’App ufficiale di Microsoft. Le immagini sono state poi recuperate sul computer Windows 8 del mio ufficio domestico tramite l’apposito riquadro SkyDrive presente in Windows 8. Non è stato necessario configurare nulla e tutto ha funzionato in maniera rapida, come dovrebbe sempre essere. Le stesse immagini sono state poi visualizzate con la relativa App SkyDrive sull’Xbox 360 in salotto. Non male!

È presente anche un riquadro per la messaggistica istantanea. Il servizio predefinito è Messenger ma è possibile collegare anche un account di Facebook. Skype, ora di proprietà di Microsoft, non è disponibile nella dotazione di riquadri predefiniti ma può essere scaricato gratuitamente dallo store di Microsoft, anch’esso accessibile dalla schermata home tramite l’apposito riquadro colorato. Allo stesso Skype si può ora accedere usando un account Live.
L’App per i contatti ha una natura decisamente universale dato che può gestire i contatti locali ma anche quelli di Facebook, Twitter, Skype e LinkedIn oltre che i contatti legati a un account di posta di Outlook, quindi connesso magari con un server Exchange o un abbonamento cloud di Outlook oppure Office.

Naturalmente sono presenti App di sistema per gestire la propria libreria multimediale e quindi vedere le foto, visualizzare filmati, ascoltare musica e gestire la fotocamera. L’App dedicata alle foto permette di visualizzare le immagini registrate sul computer locale o in rete ma anche di accedere alle immagini presenti all’interno dei dispositivi multimediali, nella nuvola di SkyDrive ma anche nei servizi quali Facebook e Flickr. L’App per i video è in grado di riprodurre la libreria locale e si connette al servizio Xbox Video per accedere a produzioni cinematografiche hollywoodiane oppure a serie televisive, naturalmente dietro il pagamento del relativo costo. L’App per la musica funziona in maniera del tutto analoga, riproducendo la libreria locale o consultando lo store musicale di Microsoft.
La “piastrella” che rappresenta i giochi è allo stesso modo un portale per lo store ludico di Microsoft, con un forte riferimento a Xbox.

È possibile anche visualizzarne il profilo creato sulla console e vedere il proprio avatar, l’elenco degli amici registrati e tutte le informazioni sui punteggi e sugli obiettivi sbloccati. Queste stesse informazioni sono disponibili anche sui dispositivi iOS tramite un’apposita App.
Tutte le App presenti possono ricevere aggiornamenti nel corso del tempo. Questi saranno segnalati nel riquadro dello store attraverso un numero che rappresenta la quantità di aggiornamenti disponibili. Tutte le operazioni di aggiornamento saranno del tutto trasparenti e non richiederanno alcun intervento da parte dell’utente, come avviene da anni su iOS. Anche l’installazione di nuove App è del tutto trasparente permettendo anche agli utenti completamente inesperti di arricchire il sistema. Gli applicativi tradizionali non conformi alla nuova interfaccia e tutto il parco precedente saranno invece installati nel modo consueto di Windows all’interno dell’ambiente classico.

Insieme al lancio di Windows 8 sono stati presentati molti computer pensati per il nuovo ambiente quali portatili dotati di schermo touch e tablet certificati Windows. Su questi sistemi si potrà apprezzare la nuova interfaccia utente e fruire della sua immediatezza. Se si possiede invece una postazione tradizionale, con tastiera e mouse, ci si troverà a usare un oggetto nato per il paradigma della scrivania, per manovrare un ambiente che è perfetto per le dita. Non si avranno però grandi problemi perché le gesture per le dita hanno sempre delle controparti da svolgere in modo naturale con il mouse attraverso posizionamenti della freccia, mouseover o scorrimenti. Il sistema riconosce se si sta usando il mouse o le dita e si adegua di conseguenza “aspettandosi” a seconda dei casi delle gesture o degli scorrimenti/mouseover.
Con il passare del tempo si vedrà quanto la scelta audace di Microsoft sarà apprezzata e quanta utenza sarà disposta a cambiare computer per acquisire un hardware congeniale all’impostazione touch del sistema operativo.


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