Secondo Microsoft, il cattivo impiego dei sistemi di sicurezza esistenti in Windows 2000 è causa delle effrazioni subite dal sistema. In pratica, la colpa è degli utenti.
10 settembre 2002
Limprovviso aumento dei tentativi di effrazione verso macchine che utilizzano Windows 2000 viene attribuito ufficialmente da Microsoft a un cattivo impiego delle password e delle altre misure di sicurezza.
In una nota del quartier generale di Redmond si legge che la recente ondata di attacchi nei confronti di server che utilizzano questa versione del sistema operativo non è dovuta a vulnerabilità del prodotto e non è neppure legata a qualche forma virale o "parassitaria" (worm), come si era pensato.
Secondo Microsoft, in questi ultimi tempi si è registrato un significativo picco del numero di tentativi di hackeraggio.
La stessa società il 30 agosto scorso aveva ammesso che gli esperti di sicurezza del suo Product support services non era stato in grado di individuare la tecnica utilizzata nel tentativo di assumere il controllo di una serie di macchine.
Ieri, la rettifica ufficiale degli stessi esperti: la colpa è degli utenti dei personal computer che subiscono gli attacchi, definiti come il tentativo "di sfruttare il vantaggio di situazioni in cui non sono state prese neppure le precauzioni più basilari."
Microsoft prosegue elencando una lista di contromisure di sicurezza che gli utenti sono tenuti ad adottare, a incominciare dallimpiego delle password, troppo spesso lasciate in bianco o scelte in modo semplicistico, la disattivazione degli account per "ospiti", luso di antivirus aggiornati con le ultime definizioni e limpiego di firewall a salvaguardia dei server interni.
Linvito a una maggiore prudenza e al rispetto delle elementari regole della sicurezza informatica viene esteso agli utenti di tutti i sistemi operativi Microsoft, server e client.