Wi-Fi Mesh, il wireless a portata di tutti

Tecnologia interoperabile, e a basso costo, si candida a essere la scelta privilegiata delle singole aziende e non solo dei carrier

Le aziende che hanno sperimentato concretamente i benefici di un’infrastruttura wireless si sono anche rese conto dei pericoli che l’utilizzo di tali reti inducono. Ecco perché molte si sono finalmente decise a creare politiche di gestione e protezione ad hoc per i network mobile.
Secondo Forrester Research, tre sono gli elementi indispensabili per policy di questo tipo. Anzitutto, la creazione di un framework, che stabilisca le linee guida alle quali dispositivi e applicazioni devono sottostare. In seconda battuta, la stesura di un insieme di norme di sicurezza, che definisca quali processi e tecnologie debbano essere utilizzati per proteggere i dati contenuti nei dispositivi senza fili e la rete di trasporto. Infine, la definizione di regole e best practice per la gestione e il supporto dei device.L’analista suggerisce alle aziende che decidono di implementare una rete wireless di adottare una serie di best practice (si veda il box in basso). Si tratta, in particolare, di un modello che ha uno spiccato orientamento organizzativo, i cui obiettivi sono di ridurre al minimo i deficit “culturali”, che potrebbero inficiare l’esito dei progetti mobile. I ritorni di queste iniziative, infatti, dipendono sempre più dalla componente umana e sempre meno da quella tecnologica che, rispetto al passato, si avvia alla progressiva standardizzazione delle connessioni.


Verso la convergenza


Le reti locali senza fili (Wlan) per uso aziendale sfruttano, oggi, diverse tipologie di connessioni e standard. Wi-Fi (Wireless fidelity) permette l’attivazione, in modo rapido ed economico, di sistemi di trasmissione dati che sfruttano le frequenze radio, con prestazioni comprese tra gli 11 e i 54 Megabit al secondo (Mbps). Con un punto d’accesso è possibile coprire, in banda larga, fino a 300 metri teorici, se non vi sono barriere (si veda il box a fianco). Questo tipo di connettività è utilizzata per superare lo scoglio del collegamento dell’ultimo miglio e, in campo aziendale, per supportare comunicazioni mobili “ricche” in occasioni particolari, come fiere e congressi. WiMax (Worldwide interoperability for microwave access), invece, assicura connettività a banda larga a 75 Mbps e capacità di trasmissione di diversi chilometri, a prescindere dalle caratteristiche geografiche. Rispetto a Wi-Fi, offre una maggior velocità di trasmissione e una copertura di parecchi chilometri (contro le poche decine o centinaia di metri del Wi-Fi). Si sta, però, facendo strada un approccio ibrido, chiamato Wi-Fi Mesh, che prevede la convergenza di entrambe le tecnologie. Si tratta di una tipologia di rete ad alte prestazioni, basata su protocolli proprietari, che sfruttano lo standard 802.11 (lo stesso del Wi-Fi) per fornire soluzioni interoperabili con la base installata di dispositivi Wireless fidelity. C’è da aspettarsi che, con la progressiva maturazione del mercato del Wi-Fi Mesh, Wi-Fi sarà la tecnologia di accesso wireless principale nelle aziende, sia indoor (all’interno degli edifici), che outdoor (all’esterno), in virtù dei bassi costi associati. WiMax sarà, invece, utilizzato solo nell’ambito delle grandi reti geografiche. A beneficiare della rivoluzione Wi-Fi Mesh dovrebbero essere soprattutto i settori del retail, che hanno la necessità di coprire magazzini molto estesi,le società di trasporto, con facility di stoccaggio e immagazzinaggio distribuite sul territorio e, più in generale, tutte le aziende che hanno all’interno della propria organizzazione un’alta percentuale di lavoratori “nomadi”.

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