Wi-Fi e Gsm vicini all’integrazione

Già da tempo i principali vendor hanno messo a punto terminali in grado di gestire il roaming di voce e dati fra le due tecnologie senza fili. Ma la resistenza dei gestori frena lo sviluppo.

Sul fronte tecnologico non ci sono, ormai, sostanziali problemi all’integrazione dei servizi mobili. Complice anche la crescente miniaturizzazione dei circuiti digitali, che consente di inserire in un dispositivo di dimensioni contenute più interfacce radio.


Sono già due anni che i principali protagonisti del settore stanno lavorando per realizzare apparecchi in grado di mantenere attiva una comunicazione, sia dati sia voce, passando da un’infrastruttura di rete Wi-Fi a una Gsm/Gprs/Umts. Già al 3Gsm World Congress del 2003, Alcatel aveva effettuato una dimostrazione di interfaccia d’accesso "ibrida" in collaborazione con l’operatore francese Orange. Recentemente, Avaya ha presentato i primi access point Wi-Fi in grado di gestire una telefonata Ip su Wlan e il roaming verso una rete Gsm/Gprs della stessa, frutto della collaborazione con Proxim e Motorola, che ci ha messo il cellulare compatibile. Sullo stesso fronte stanno lavorando Cisco, Nokia, Nortel, Siemens e altri.


Le uniche difficoltà tecniche, almeno inizialmente, erano legate al consumo di energia; spesso critico quando si tratta di apparati wireless. Ma il crescente sviluppo sul fronte delle batterie per terminali mobili sembra aver già risolto il problema o, comunque, promette di farlo a breve.


Dal punto di vista dell’utente finale, ovviamente, i vantaggi potrebbero essere importanti, in particolare, per chi ha bisogno di una connessione always on e non si fida dell’attuale e/o futura copertura/banda dati Umts. Senza contare i risparmi che un sistema integrato porterebbe se potesse essere introdotto in azienda, trasferendo le chiamate mobili sul centralino quando l’utilizzatore fosse in ufficio, senza che questi debba cambiare né numero né apparecchio.


Gli ostacoli allo sviluppo di tali tecnologie, probabilmente, sono da ricercarsi proprio nel bilancio economico che una soluzione del genere comporta. Elemento centrale e fondamentale perché tutto funzioni, infatti, è l’accordo di roaming tra i diversi attori: operatori e aziende utenti. Per esempio, in Italia la guerra dichiarata dagli operatori Umts al Wi-Fi pubblico lascia qualche dubbio, anche se Tim e Vodafone hanno annunciato accordi e sembrano aver assunto posizioni più aperte.


Intanto, Gartner fa una previsione sul fronte dei terminali: Pda, telefonini e smart phone andranno sempre più standardizzando caratteristiche e prestazioni, ma non convergeranno verso un unico fattore di forma.


Indicata con una probabilità di avverarsi del 70%, la previsione è sintomatica della contrapposizione tra i due mondi: quello che viene dai dati/pc e quello che viene dalla voce/telefono. Testimonia, inoltre, una tendenza del mercato che sarà verosimilmente sempre caratterizzato da utenti più spinti verso un tipo di servizio piuttosto che un altro. La convivenza di questi utilizzatori "diversi" all’interno di una stessa azienda e, quindi, sulla stessa infrastruttura, non è peraltro un problema, grazie alla diffusione dello standard Sip e allo sviluppo di gateway, in grado di gestire le comunicazioni convergenti automaticamente e a prescindere dal tipo di terminale usato per l’accesso.

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