Websense chiude le porte allo spam

Con la piattaforma Defensio il vendor americano di soluzioni di sicurezza It alza ulteriormente le difese di blog e siti web

Nata a San Diego, in Italia dal 2005, Websense si è data come missione la protezione dei siti, un compito che diventa sempre più difficile.
 «All’inizio – esordisce Maurizio Garavello, director regional sales di Websense Italy -, producevamo filtri all’accesso ai siti web perché il problema era la navigazione non autorizzata, oggi l’attenzione si è spostata sulla sicurezza: tutto 2.0, anche gli haker!  Questi ultimi si concentrano sui siti web 2.0 non perché siano meno protetti ma perché sono i più visitati».

Protezione che per essere efficace deve basarsi su strumenti come quelli resi disponibili dalla società californiana e giudicati da Garavello il miglior set di tecnologie per la protezione di tutti i canali disponibili sul mercato.
«Le nostre soluzioni forniscono il livello di protezione ideale a seconda del canale – sottolinea Garavello. -Per esempio, per impedire l’uscita, spesso involontaria, di informazioni riservate via mail, il software Websense crittografa le mail di argomento critico in modo automatico, con un tool semantico, senza attendere che sia l’utente a farlo».

Dopo l’acquisizione di Defensio, che risale allo scorso febbraio, il livello di protezione dallo spam offerto da Websense è ancora maggiore. Infatti Defensio, che si definisce “una piattaforma tecnologica per la rimozione dello spam dal Web 2.0”, è in sostanza un sistema per il filtraggio automatico dello spam, specie quello indirizzato verso i siti di social web, quali blog, forum e le social network, che soffrono sempre più di questo fenomeno, come riporta l’ultimo rapporto dei Websense Security Labs, secondo cui più del 95% dei post su blog, forum e altri siti è costituito da contenuti indesiderati come spam e codici maligni.

Anche in questo periodo di stasi nelle vendite di It, gli affari di Websense Italia vanno a gonfie vele. «Lo scorso anno l’abbiamo chiuso con una crescita attorno al 40% – precisa Garavello – e prevediamo un tasso di crescita analogo anche per quest’anno. Ciò perché noi diamo soluzione ad un problema che è sempre più ben presente nella testa dei clienti: fino a ieri bisognava convincerli che avevano un problema, mentre oggi lo sanno già. Però non sono ancora arrivati a fare loro la prima mossa, non sono ancora proattivi!».
 Favorisce il successo di Websense anche il fatto che i costi delle soluzioni, distribuite da Computerlinks, Itway, Magirus e Probiz, sono alla portata anche di società non grandissime, dell’ordine dei 30 euro per licenza, all’anno.

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