Wang Global diventa olandese

Un’Opa di Getronics premia del 15% circa le azioni di Wang Global. Il consiglio di amministrazione giudica positivamente l’offerta che complessivamente rappresenta un valore di 2 miliardi di dollari.

Dall’Olanda arriva un’offerta pubblica di acquisto per la Olivetti Wang
Global. Getronics ha offerto per la società di servizi europea 29,25
dollari per azione, per un controvalore di poco inferiore ai 2 miliardi di
dollari.
Rispetto alle ultime quotazioni, il premio sulle azioni della società nata
un anno fa dalla fusione di Wang e Olsy sarebbe di circa il 15% ed è stato
giudicato positivamente dal consiglio di amministrazione di Wang Global.
Sembra quindi scontata l’approvazione da parte delle assemblee degli
azionisti e alla fusione potranno opporsi, così, solo i pareri delle
commissioni antitrust europea e statunitense.
Il merge porterebbe alla costituzione di una società da 5 miliardi di
dollari di fatturato (circa 9.100 miliardi di lire), quinta società di
servizi informatici nel mondo e prima in Europa. Getronics, infatti, è una
società olandese che impiega 12.500 persone e fattura annualmente circa 1,
5
miliardi di euro (cioè 1,7 miliardi di dollari o 3.000 miliardi di lire).
Wang Global (20mila dipendenti) ha fatturato poco più di 3 miliardi di
dollari (5.500 miliardi di lire) l’anno scorso, ma nel primo trimestre di
quest’anno ha riportato una perdita netta di 57,7 milioni di dollari (pari
a circa 105 miliardi di lire). Nello stesso periodo dell’anno scorso,
invece, era stato registrato un profitto netto di circa 50 milioni di
dollari (91 miliardi di lire).
L’Opa non sembra poter incontrare ostacoli e le azioni che non saranno
cedute direttamente a Getronics saranno acquisite indirettamente con una
successiva fusione. Il management delle due aziende si è già accordato s
u
tutti i particolari: in particolare, Joseph Tucci, attuale chairman e Ceo
di Wang Global, entrerebbe nel consiglio di amministrazione di Getronics.
A confermare le indicazioni positive è arrivato il commento di Roberto
Colaninno, amministratore delegato di Olivetti, maggior azionista di Wang
Global. La società di Ivrea, infatti, detiene una quota del 18,5%,
derivante dalla cessione alla società di Olsy, la propria ex struttura di
servizi. Colaninno si è detto "orgoglioso" dell’offerta, ritenendola una
conferma delle "capacità del management Olivetti". La società italia
na
potrebbe ricavare, a conti fatti, circa 600 miliardi di lire dall’offerta.
Un altro bel guadagno potrebbe farlo Microsoft, secondo azionista di Wang
Global, che controlla il 10% del capitale.
Colaninno ha anche espresso soddisfazione per le prime risposte dopo la
partenza dell’Opa su Telecom Italia. Ma, in questo caso, si tratta di
un’offerta giudicata ostile dal management Telecom Italia, come abbiamo pi
ù
volte detto, dall’esito, pertanto, incerto. E ad alimentare l’incertezza
intervengono nuove voci. Secondo indiscrezioni pubblicate sull’autorevole
Wall Street Journal, non confermate né smentite da Telecom Italia e
Deutsche Telekom, i due colossi delle telecomunicazioni stanno cercando di
coinvolgere un carrier statunitense nell’alleanza. Sono stati fatti i nomi
di Sprint, BellSouth e Sbc Communications, ma la prima sembra essere un
partner più plausibile, visto anche il legame già in atto con l’operator
e
tedesco che ne possiede il 10% del capitale. Anche Global One, joint
venture tra le stesse Deutsche Telekom, Sprint e France Telecom, sembra
poter guadagnare da un accordo del genere (France Telecom si potrebbe
chiamare fuori, avendo già trovato ostile l’accordo tra gli ex monopolisti
tedesco e italiano).

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