VPN-Controlli finali e conclusioni

Adesso, aprendo da un client Windows il prompt dei comandi e digitando ping seguito dall’IP locale assegnato al server VPN (direttiva localip contenuta nel file pptpd.conf), si dovrebbe ottenere risposta da parte del server remoto. Dal momento che il p …

Adesso, aprendo da un client Windows il prompt dei comandi e digitando ping seguito dall’IP locale assegnato al server VPN (direttiva localip contenuta nel file pptpd.conf), si dovrebbe ottenere risposta da parte del server remoto.

Dal momento che il primo IP assegnabile ai client (vedasi l’impostazione del parametro remoteip) è 192.168.1.234, digitando dal prompt dei comandi di Windows IPCONFIG /ALL, si troverà qualcosa di simile:

Se sul server remoto o sugli altri sistemi della LAN sono in esecuzione componenti server (FTP, MySQL, SQL Server,…) o se, più semplicemente, è stata attivata la condivisione di file e cartelle, si potrà interagire con il loro contenuto come se si avesse a che fare con un sistema fisicamente collegato alla propria LAN.

Per condividere file e cartelle dal server Ubuntu, ovviamente, deve essere necessariamente installato Samba.

Per procedere rapidamente, basta cliccare sul menù Risorse, Computer, cliccare con il tasto destro sulla cartella da condividere, scegliere Opzioni di condivisione, spuntare la casella Condividere questa cartella ed accettare l’installazione di Samba.

Dopo aver concluso l’installazione di Samba ed accettato il riavvio del sistema Ubuntu, si dovrà ripetere l’operazione di condivisione sulla cartella d’interesse.

In Windows, digitando – in Start, Esegui… – l’indirizzo IP del server VPN preceduto da due barre rovesciate (esempio: \\192.168.1.200) oppure il suo nome (esempio: \\MIOSERVERLINUX) si dovrà effettuare l’autenticazione (ad esempio, nel caso di Windows 7, cliccando su Usa un altro account) usando nome utente e password di un account valido ed attivo creato sul sistema Ubuntu (non utilizzare le credenziali introdotte nel file chap-secrets).

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