VOIP, una realtà che cresce nel mondo

Un’indagine internazionale dice che nel 2005 il Voice over IP era una realtà per il 42% delle aziende intervistate (1.230). Per l’Italia, i consigli pratici di un integratore specializzato

La Global Survey del 2005 sull’IP telephony di Integrated Research ci mostra un tessuto aziendale mondiale che, per circa la metà, si affida al Voice over IP. Come è noto, tra i vantaggi del VOIP c’è il minore costo di chiamata su lunghe distanze e la possibilità di utilizzare i servizi avanzati consentiti dall’IP. Dall’indagine (che ha riguardato 1.230 executive appartenenti a realtà grandi e medio-piccole) risulta che il 42% del campione ha implementato una soluzione VOIP mentre il 16% si trova (o, meglio, si trovava nel 2005) in test. Riguardo i casi di insuccesso (solo l’1%), tra le cause è riportata la cattiva qualità delle chiamate, seguita dai costi di upgrade del network e, in misura minore, dall’impatto negativo sulle applicazioni. L’indagine è servita a Integrated Research anche per stilare una classifica in area VOIP(che non ha valore assoluto). In cima alla lista c’è Cisco, (con il 62% delle preferenze), seguita da Avaya, Nortel, Siemens, 3Com e Alcatel.


Abbiamo chiesto a Tecnonet, un operatore che il nostro mercato conosce (è partner Cisco), un parere sul VOIP nel nostro paese. «Il fenomeno è in crescita – dice Gianpiero Bianchi, strategic marketing director della società – e si sta diffondendo anche presso le Pmi. Questo succede perché è cambiata l’offerta, sta avvenendo la standardizzazione su SIP e si sono abbassate le soglie di ingresso dei prodotti. Abbiamo realizzato soluzioni con soli 2 telefoni IP e casi con 20/25 punti di telefonia».


Ecco le linee guida che Bianchi si sente di indicare. «Cambiare il vecchio centralino non ha senso, specie se funziona bene. Se, invece, si tratta di una realizzazione ex novo, che prevede il cablaggio per i dati, allora il discorso cambia. Con un 20% in più di spesa rispetto all’acquisto del PABX si porta in rete la parte voce. Bisogna ricordare che con l’IP non c’è suddivisione voce-dati: si ha un costo iniziale superiore che nel tempo si ammortizza». In generale, è necessario valutare la struttura della rete e la banda a disposizione.


«Per l’uscita dalla rete aziendale – precisa Bianchi – bisogna per esempio verificare che l’ADSL non sia scadente, perché ci si aspetta come minimo una buona qualità della chiamata. C’è poi da considerare che la disponibilità del servizio può essere una cosa fondamentale: se manca la corrente manca anche il telefono». È, inoltre, necessario un esame del rapporto costi-benefici tenendo presente che il cablaggio può costare spesso più della soluzione di telefonia.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome