Vodafone-Ferrari, un binomio vincente

In Italia in occasione del Gran Premio di Monza, il Ceo della società inglese ci ha parlato dell’entusiastica partnership con la casa di Maranello. Ma ci ha anche espresso il suo giudizio in tema di Umts, servizi multimediali e altro ancora

12 settembre 2002 Sir Christopher Gent, Ceo di Vodafone, ha voluto
cogliere l’occasione dell’imminente Gran Premio d’Italia per parlare dei
risultati ottenuti a fronte della decisione di sponsorizzare quest’anno il team
Ferrari. Così nella splendida cornice dell’autodromo di Monza, all’interno del
quale fervevano i preparativi per la tre giorni automobilistica italiana più
seguita, Sir Gent ha espresso il suo entusiasmo nei confronti della partnership
siglata con la casa di Maranello: si è mostrata una mossa vincente per
l’affermazione del brand in tutto il mondo. Certo, aggiungiamo noi, che Vodafone
ha potuto contare su un’annata record che difficilmente si ripeterà. Gli stessi
Schumacher e Barrichello hanno fatto notare come sul finire di questo campionato
mondiale la Williams-Bmw stia diventato molto più competitiva e quindi la
vittoria non è più un fatto scontato.


Ma l’opportunità di essere al fianco del Ceo di Vodafone è stata anche
l’occasione per chiedergli alcune precisazioni riguardo la strategia che sta
seguendo l’azienda. Prima fra tutte la posizione nei confronti dell’Umts in
Europa. A riguardo, Sir Gent è stato categorico: “Al momento gli utenti non
vogliono sentire parlare né di Gprs né di Umts. Desiderano poter disporre di
applicazioni e servizi utilizzabili immediatamente
“. In questo senso, ben
vengano i messaggi multimediali, che stanno suscitando un grande interesse e dai
quali Vodafone a breve ritiene di poter ottenere il 20% del proprio fatturato.
Ma non solo, il Ceo dell’azienda inglese ha promesso che il prossimo mese verrà
annunciato un servizio “che è mille volte migliore degli Mms“.
In
sostanza, per Vodafone oggi i tempi non sono ancora sufficientemente maturi per
poter parlare di 3G in Europa. Lo studio di fattibilità è rimandato alla seconda
metà del prossimo anno. Ovviamente, un discorso diametralmente opposto va fatto
per le operazioni nella terra del Sol Levante, dove invece l’Umts rappresenta
già un business strategico.


Nel nostro Paese, il brand Vodafone è ancora associato a Omnitel: quando
finalmente anche da noi avremo un un’unica denominazione? “Non a
brevissimo
– ha detto Sir Gent – perché il nome Omintel ha ancora un
grosso significato in Italia. Tuttavia, la Ferrari ci ha dato un grande aiuto in
questo senso e ora anche Vodafone è un brand ben conosciuto. Bisogna però
procedere per gradi e senza nessuna fretta. Secondo l’attuale stato delle cose,
la transizione al nome unico potrebbe avvenire nel prossimo anno
“.


Alla domanda riguardante la posizione di Vodafone nei confronti della recente
decisione della Commissione Europea di favorire la cooperazione aziendale per
agevolare lo sviluppo di infrastrutture Umts ha risposto invece Vittorio Colao,
Ceo Vodafone Southern Europe e Ceo Vodafone Omnitel. Colao ha affermato che
la decisione dell’Ue prevede l’analisi delle singole situazioni per
verificarne l’attuabilità e quindi non è una norma che può essere universalmente
messa in pratica. Vodafone non ha comunque intenzione di condividere le antenne
con altre aziende, eventualmente si può parlare di comunione di siti. Ed in
questa direzione che l’azienda intende operare
“.

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