Vodafone con Bt per la telefonia fissa

Un accordo di rivendita wholesale per ampliare l’offerta anche al mercato retail.

Mentre in Italia il riassetto di Telecom lascia presagire un diverso ruolo per Tim, nel Regno Unito le prove pratiche di offerta integrata fisso-mobile portano il marchio di Vodafone.

La società ha confermato nella giornata di ieri di aver raggiunto un accordo con British Telecom per la rivendita sotto marchio proprio dei servizi Dsl di Bt Wholesale.

Questo significa, in sintesi, che entro la fine di quest’anno la società avrà a listino servizi di accesso a banda larga in tutto il Regno Unito, senza però impegnarsi direttamente in investimenti infrastrutturali.

Si tratta di una intesa importante, che estende al mondo retail servizi finora offerti da Vodafone alla sua clientela business e che inevitabilmente porta la società a confrontarsi su un terreno – quello delle offerte e del ritorno degli investimenti – decisamente agguerrito.

Malgrado la forte competizione, la società da un lato esclude al momento qualsiasi accordo complementare con Isp diversi da British Telecom, dall’altro esclude anche un suo possibile acquisto di quote, cointeressenze o addirittura asset da altri operatori presenti sul territorio.

Una scelta che convince gli analisti: lo scenario attuale delle Tlc in Europa e in Gran Bretagna in particolare favorisce questo tipo di intesa. È dunque importante che Vodafone abbia intrapreso questa strada. Esattamente – dicono – come è importante che la società abbia minimizzato il rischio attraverso un accordo di tipo wholesale, senza dunque addentrarsi su un terreno per il quale è del tutto sprovvista di competenze in house.

Per quanto riguarda la possibile estensione o replica dell’intesa negli altri mercati nei quali la società è presente, il management di Vodafone tiene a precisare che la situazione verrà valutata di Paese in Paese, ricordando nel contempo come in Germania la società già dispone di una propria divisione dedicata alla telefonia fissa, entrata negli asset con l’acquisizione di Mannesmann.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome