Vmware comincia il 2009 di slancio

Nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2008, ossia in un periodo in cui la crisi ha cominciato a influenzare parecchie aziende, Vmware ha fatturato per 515 milioni di dollari, crescendo del 25% rispetto al 2007, e conseguendo un utile netto di 111 mili …

Nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2008, ossia in un periodo in cui la crisi ha cominciato a influenzare parecchie aziende, Vmware ha fatturato per 515 milioni di dollari, crescendo del 25% rispetto al 2007, e conseguendo un utile netto di 111 milioni (+42%). Una performance impressionante, anche per il management di Vmware. Il regional manager italiano, Alberto Bullani, conferma: «Ce lo auguravamo, ma era difficile aspettarsi una resa del genere, considerando lo stato del mercato. Merito anche dell’Europa e dell’area Asia Pacific, che hanno lavorato benissimo».

In tutto l’anno fiscale Vmware ha fatturato 1,9 miliardi di dollari, pari a un +42% rispetto al 2007, e fatto un utile di 290 milioni di dollari, +33% rispetto ai 218 milioni dell’anno precedente. Ottima la liquidità (a fine 2008 era di 1,8 miliardi di dollari) e il fatturato differito, di 870 milioni di dollari.

Due valori in crescita: dall’inizio del 2008 la liquidità è aumentata del 50% e le referred revenue sono cresciute del 57%. «Il dato – osserva Bullani – è davvero importante. Con le referred revenue iniziamo il 2009 con ottimo fieno in cascina e abbiamo garanzie anche per il 2010».

Negli Usa il fatturato annuale è stato di 988 milioni di dollari (+ 37%), mentre quello internazionale si è a avvicinato ai 900 milioni (893 per l’esattezza, +48% rispetto al 2007), a conferma di un accresciuto peso delle economie extra-americane. «L’autonomia decisionale concessa al nuovo general manager europeo (un italiano, Maurizio Carli, ndr) rispetto agli Usa testimonia la maggior rilevanza delle attività continentali». La virtualizzazione, insomma, ha le gambe per correre e piace all’Europa. E all’Italia? «Anche – conferma Bullani -. Non dico che la crisi ci faciliti, ma quantomeno esalta l’importanza del risparmio che la tecnologia di virtualizzazione consente di raggiungere. Sono tante le aziende italiane che fanno progetti di consolidamento consapevoli di poter raggiungere e dimostrare gli obiettivi in tempi brevi. Chi ha pochi soldi, oggi li mette nel consolidamento dell’infrastruttura e non si pente».

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