Vivendi Universal: una fusione riuscita

Il gruppo Vivendi Universal (cui fa capo anche il nostro editore Agepe) ha chiuso il primo esercizio consolidato con un fatturato di 41,79 miliardi di euro, mentre gli utili si sono stabiliti a 2,3 miliardi di euro, in quest’ultimo caso in crescita del …

Il gruppo Vivendi Universal (cui fa capo anche il nostro editore
Agepe) ha chiuso il primo esercizio consolidato con un fatturato di
41,79 miliardi di euro, mentre gli utili si sono stabiliti a 2,3
miliardi di euro, in quest’ultimo caso in crescita del 60%, rispetto
all’anno passato. In realtà, però, le cifre di fatto comprendono solo
una piccola parte delle attività di Seagram-Universal e di Canal+,
poiché l’operazione di fusione delle tre entità si è completata solo
nello scorso dicembre. Tenendo conto di tutto il giro d’affari del
gruppo, la cifra potrebbe ammontare a 52,5 miliardi di euro. Le sole
attività legate alla musica, alla televisione, alla stampa e alla
produzione cinematografica pesano per 24,32 miliardi di euro. Ciò
vuol dire che questa parte del business è ormai quasi uguale a quello
generato dalle attività storiche di Vivendi, ovvero le utility
(fornitura d’acqua ed elettricità, trattamento dei rifiuti,
trasporti).
Di fatto, il gruppo multinazionale franco-americano si piazza al
secondo posto mondiale nel campo dei fornitori di comunicazione, in
senso lato, alle spalle di Aol Time Warner. Il differenziale è ancora
considerevole sul fronte Internet, dove, il colosso Usa ricava 8,24
miliardi di euro, contro i soli 47,8 milioni della rivale.
Fino al 2002, il gruppo si è dato un obiettivo di crescita del 10%
annuo, pensando dunque di superare la fase di crisi che oggi
attanaglia molte aziende della cosiddetta new economy, anche dirette
concorrenti, come Yahoo e Terra Lycos.

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