Vita vissuta di chi lavora con le aziende italiane

Un sondaggio esclusivo per capire il rapporto fra il canale It e le piccole e medie imprese.

luglio 2007 Di seguito riportiamo i risultati di un’indagine che Computer
Dealer & Var ha effettuato presso 200 rivenditori, con l’obiettivo di capire
i rapporto fra canale informatico e Pmi.

Si tratta di un sondaggo esclusivo che non vuole certo avere le pretese della
significatività a livello statitisco, ma che può fornire alcuni
spunti di riflessione per tutti gli operatori.

Innanzitutto la piccola impresa piace ai dealer. Ma alle Pmi, il canale It
rimprovera una scarsa conoscenza dei processi aziendali innovativi e poca disponibilità
finanziaria.

I settori verticali più coperti sono il fashion e la Gdo e il 47% dei
rivenditori interpellati hanno intenzione di specializzari in nuove aree di
business, il VoIp/Unified Communication in primis.

È la piccola impresa il motore delle vendite del 39% dei
reseller italiani. Media e microimpresa si contendono il secondo posto (con
uno scarto minimo di percentuale), mentre in pochi vanno sulla Grande. Sarà
forse per affinità elettive che scelgono un cliente alla propria portata?

 

Secondo il 31% dei rispondenti, la scarsa conoscenza dei
processi aziendali innovativi è ancora il fattore critico in casa delle Pmi
nostrane. Ma seguono con poco distacco anche la poca disponibilità finanziaria
(26%) e le basse capacità manageriali (25%). Meno incisiva la poca fiducia nelle
nuove tecnologie, indicata solo dal 18% di essi. Anche in questo caso viene
da pensare che si guardi in casa dei clienti con il sospetto che questi “mali”
siano vissuti anche sulla propria pelle.

 

Quasi l’80% degli operatori intervistati dichiara di avere
collegamenti con associazioni di qualche genere: per oltre i due terzi di loro
si tratta di rapporti con associazioni di clienti, per il restante si parla
di gruppi d’acquisto.

 

Alla domanda sull’eventuale specializzazione sulla propria
clientela, le risposte si diversificano: per più della metà (62%) vale un discorso
puramente territoriale, per il 23% quello per settori verticali. Ma c’è anche
un 13% che segue una doppia specializzazione sia territoriale che verticale.

 

Tra quelli che seguono una specializzazione dei clienti
per settori verticali, in testa troviamo il settore dell’Abbigliamento con il
21%, seguito da Gdo al 16% e da Automotive e Mobilificio entrambi al 9%. Con
percentuali basse figurano pure il Vitivinicolo, 7%, Credito, Farmaceutico e
Tlc, tutti con il 5%.

 

Riguardo l’intenzione di andare su nuove aree di
business, il campione si spezza in due. Per coloro che rispondono sì,
le aree con maggiore attrattiva sono quelle del VoIp e della Unified communication
(14%), marcate strette dalle ampie potenzialità offerte dal Web 2.0 (13%).
Workflow e Document management risultano appetibili al 12% dei rispondenti,
il 10% pensa di orientarsi su specifici mercati verticali, mentre il 7% di loro
manifesta la chiara intenzione di dirigersi su nuove aree, senza però
ancora sapere quali con esattezza.

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