Virus e worm a gogo nel 2005

Secondo Sophos la produzione di codici maligni è aumentata del 48%. E il Cnipa afferma che il 94% delle imprese italiane è stata attaccata

Quasi tutte le imprese italiane, il 94%, hanno subito attacchi alle proprie
reti informatiche e il 40% di queste ha impiegato da due a cinque giorni
per rimettersi in sesto
. I dati arrivano dal Cnipa, Centro nazionale
per l’informatica nella Pubblica amministrazione, secondo il quale il 50% delle
aziende del nostro Paese non dispone di personale specializzato sulla sicurezza
informatica. Secondo la Fbi il danno economico medio derivante dalle sole
infezioni virali ad un sistema informatico aziendale è di almeno duecentomila
dollari l’anno. Per il 70% dei casi il veicolo di maggiori
infezioni
è l’email e il restante 30% Internet. La “geografia” italiana
degli attacchi è ripartita per il 51% al Nord, per il 35% al Centro e per il 14%
al Sud/Isole e nella divisione per regioni è in testa la Lombardia (31%) seguita
dal Lazio (25%).


Una situazione molto difficile confermata anche dai report che le società
produttrici di antivirus hanno sfornato a fine anno e che nel caso di Sophos
indicano nel 48% l’aumento dei nuovi pericoli informatici con
Zafi-D come worm più dannoso in assoluto. Secondo il Rapporto Sophos 2005 sulla
sicurezza nel 2005 una mail su 44 in media conteneva un codice virale. Questa
cifra è salita a 12 durante le emergenze più serie mentre sono stati
identificati 15.907 nuovi codici maligni.

“Non si
deve farsi ingannare dalle cifre: è vero che le vecchie conoscenze guidano la
classifica, ma il notevole aumento del numero di nuove minacce dimostra che
il 2005 è stato tutt’altro che un anno tranquillo sul fronte delle minacce alla sicurezza”
, dichiara Graham Cluley, senior technology
consultant di Sophos. “Questo incremento spaventoso è
dovuto al rinnovato interesse delle bande criminali per la creazione di trojan,
worm e virus a scopo di lucro. Prendendo di mira un numero ristretto di vittime,
i cyber-criminali possono colpirli con codici malevoli creati ad hoc per eludere
il sistema di sicurezza”
.


In effetti altre fonti indicano che giovani leve criminali
italiane
stanno interessandosi alla criminalità informatica che gli
permette di guadagnarsi spazio rispetto alle attività tradizionali già
presidiate. Tutte le principali minacce sono worm scritti per Windows, il numero
di trojan creati nel 2005 supera quello dei virus con un rapporto di almeno 2:1.
Inoltre, la percentuale di codici malevoli, compresi i componenti spyware, è
salita dal 54,2% di gennaio al 66,4% di fine anno. Queste cifre confermano la
convinzione che gli autori di software malevoli preferiscano sferrare
attacchi mirati
, invece di diffondere a tappeto i loro virus. In questo
senso si spiega anche l’aumento del volume di spam inviato dai computer zombie
che rappresenta ormai più del 60% dello spam prodotto nel mondo.


Il rapporto pubblicato da Sophos rivela che i computer non protetti
hanno il 40% di probabilità

di essere infettati da un Internet worm dopo dieci minuti di connessione, trasformandosi in zombie controllati in remoto da un hacker.
Secondo F-Secure la seconda metà del 2005 ha visto anche un incremento della produzione di codici maligni. Nell’arco di sei mesi si è passati da 110 mila a 150 codici individuati “un dato mai visto prima nella storia del malfare”. Un centinaio di virus hanno
colpito anche i telefoni cellulari.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome