Virtualizzazione per la server consolidation Pregi e opportunità

Ci sono Vmware e Microsoft, che con le loro applicazioni puntano sul disaccoppiamento del sistema operativo principale dall’hardware. Ma ci sono anche Amd e Intel, con l’astrazione del processore fisico.

Cento milioni di dollari di fatturato nel 2003, 218 nel 2004 e circa 400 (previsti) per il 2005. Sono i numeri di Vmware (produttore di software di virtualizzazione) che, oltre e a testimoniare il trend di crescita della società, ci dicono anche come sta crescendo nel complesso questo mercato, se è vero che Vmware detiene oltre il 90% di share. La realtà, pur interamente posseduta da Emc, è totalmente indipendente."Non siamo un’azienda monoprodotto ma monotematica – ha spiegato Alberto Bullani, corporate account manager Vmware Italia -. In effetti, facciamo una sola cosa, pur con prodotti differenti indirizzati ad altrettante esigenze. Abbiamo avuto successo con un’idea vecchia di 30 anni, cioè la virtual machine dei mainframe, portandola sette anni fa sulle piattaforme x86". La virtualizzazione di cui si parla è quella che si applica ai sistemi di elaborazione, tipicamente i server, e che consente di ridurre la proliferazione delle macchine mediante un software che disaccoppia il sistema operativo principale dall’hardware. Rispetto all’approccio tradizionale, basato sulla stretta corrispondenza tra una macchina, un sistema operativo e, quasi sempre, una singola applicazione (con conseguente sottoutilizzo del processore), l’astrazione consente di realizzare un mix di macchine virtuali (ciascuna dedicata a un ambiente operativo) che condivide in modo dinamico le medesime risorse. Tali virtual machine "sono assolutamente separate tra loro, per cui risulta impossibile la propagazione di virus o di crash", ha aggiunto Bullani. Il risparmio? Si possono consolidare anche 150 server fisici in soli 3.

Installazione facilitata


La macchina virtuale di Vmware è costituita da un singolo file poco ingombrante, che si copia e si installa molto velocemente, permettendo anche di replicare in modo agevole un template preimpostato su più locazioni. Il tempo di messa in linea di un server virtuale è di pochi minuti. L’offerta è declinata in quattro differenti pacchetti. Si parte da Vmware Ace, prodotto per desktop, si passa a Vmware Workstation e a Gsx Server dedicati, rispettivamente, alle workstation mobili o ai server medio piccoli e si arriva a Esx Server, che rappresenta la parte più significativa dell’offerta, indirizzando i server di dimensioni maggiori. Esx Server è in grado, attualmente, di gestire fino a 2 processori, ma in futuro il supporto sarà esteso a 4. A differenza dei prodotti minori non richiede un Os ospitante, perché si installa direttamente sull’hardware della macchina. Ne derivano vantaggi in termini di performance e sicurezza, ma anche un controllo più diretto dell’hardware, con la possibilità di assegnare risorse in modo più granulare. L’offerta è completata da Virtual Center, una console di gestione centralizzata per controllare tutte le macchine virtuali presenti sulla rete. Per quanto riguarda il supporto ai differenti Os, sono comprese tutte le ultime versioni di Windows, le principali declinazioni di Linux e Sun Solaris. Mediante partnership con vendor software (in area Erp) e hardware (con i produttori di Cpu e server, storage e networking) sono state realizzate le certificazioni di interoperabilità e supporto per i vari ambienti. Oltre alla server consolidation, vi sono altri ambiti di utilizzo. Uno è quello del test e sviluppo di applicazioni; un altro è la business continuity dato che una macchina virtuale permette di mettere in produzione velocemente ed economicamente un sito di disaster recovery. Ulteriore area è la gestione sicura dei desktop, resa possibile dall’ultimo nato, Vmware Ace, che consente di applicare policy di sicurezza mediante desktop virtuali.

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