Virtualizzazione, attenzione alla perdita dei dati

Il 65% delle aziende ha subito una perdita dei dati negli da un ambiente virtuale. Lo ha rilevato Kroll Ontrack con un’indagine su 369 professionisti It. I fornitori di servizi cloud non sempre informano sulle metodiche di recupero dato.

Il 65% dei 369 responsabili It intervistati da Kroll Ontrack in occasione del recente Vmworld ha dichiarato di subire la perdita dei dati da un ambiente virtuale.
Si tratta di un valore che è cresciuto del 140% rispetto allo scorso anno.

Durante lo scorso anno il 53% degli intervistati ha patito per cinque volte la perdita dei dati mentre, il 12% l’ha subita per più di cinque volte.

Le cause più comuni di perdita di dati da ambienti virtualizzati riguardano la corruzione del file system, macchine virtuali eliminate per errore, la corruzione interna del virtual disk, guasti del sistema Raid e ad altri supporti di memorizzazione/server e file cancellati o corrotti, contenuti nei sistemi di storage virtualizzati.

Oltre all’implementazione di datacenter virtuali in sede, le aziende per archiviare i propri datisi rivolgono sempre di più a fornitori esterni di servizi cloud e alla domanda se il fornitore è in grado di gestire adeguatamente gli incidenti relativi alla perdita dei dati, il 55% degli intervistati ha sottolineato una mancanza di fiducia.
Infatti solamente il 39% degli intervistati ha dichiarato che il proprio fornitore di servizi cloud ha informato l’azienda su come si comporterebbe in una situazione di recupero dati da sistemi cloud.

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