Vino sotto controllo con il tag Rfid

Lab Id propone una soluzione Rfid da inserire nei tappi delle bottiglie di vino

Un tag Rfid applicato ai tappi di bottiglie di vino? L’idea è della
Lab Id, azienda emiliana specializzata in soluzioni di identificazione in radio frequenza, che presenta la soluzione all’interno dei “Percorsi dell’innovazione” nel padiglione 16. “Si tratta di un tool molto utile – afferma Marco Astori, vice presidente di Lab Id –. Nel tag è inserito un codice con un numero unico, che anche i clienti finali potranno leggere, grazie a penne bluetooth ad hoc e a una gamma di telefonini “intelligenti” Nokia, che fra poco saranno sul mercato. Oltre all’indicazione numerica è possibile inserire informazioni più approfondite, ad esempio sulla cantina di provenienza o sull’anno di produzione del vino”. La soluzione ha suscitato una certa attenzione, soprattutto per il suo possibile uso per la lotta alla contraffazione.

“Non solo, il tag Rfid può essere un valore aggiunto anche per i punti vendita – continua Astori-. Le bottiglie potranno essere lette da scaffali dotati di lettura/scrittura. Così sarà possibile conoscere in ogni momento i “movimenti” dei prodotti, ad esempio quante volte è stata presa e poi rimessa al suo posto una bottiglia, così come lo stato dello stock e del magazzino”.

Al momento Lab Id ha stretto un accordo con Arnaldo Caprai, viticoltore con una produzione di fascia alta, per la messa in commercio degli applicativi. “Sono in corso trattative con altri aziende, ma non è un nostro obiettivo invadere il mercato. Mantenere un target di prestigio rimane una priorità” conclude Astori.

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