Verso Smau: cellulari e Wi-fi

Sta arrivando il momento anche delle telefonate e delel connessioni in galleria, aerei e metropolitana

Dopo decenni di telefonia e reti fisse, il panorama delle
telecomunicazioni è completamente cambiato grazie al ritorno delle onde radio.
Oggi tutto viene nuovamente interpretato in chiave di digitale senza
fili

, dal telefonino alle reti aziendali
e domestiche, dalla voce alla televisione. In realtà, il wireless, che
si propone come un approccio unico, ha due facce completamente diverse,
rappresentate dal telefonino e dalla rete aziendale, Gsm e Wifi, ciascuno con
le sue conseguenze. Questi due approcci vengono sviluppati e integrati sia
tra loro, sia sul territorio, evolvendo verso un sistema unico, semplice, aperto
all’utente.


In galleria e in metropolitana. Diamo un’occhiata a come si
sviluppa la disponibilità della telefonia cellulare dal punto di vista
dell’utente. Il Gsm non è stato che la prima fase della telefonia mobile ad alta velocità
poi diventata Gprs, Umts ed ora in sperimentazione su velocità ancora più alte.
La copertura è ampia in tutte le nazioni avanzate e specialmente in Europa
occidentale, ma la strada da fare resta ancora molta. Per esempio è ancora in
fase di risoluzione il problema della copertura di alcune aree
geografiche
o di particolari configurazioni. I
sistemi cellulari, infatti, risentono della velocità di crociera di utenti che
comunicano dall’automobile o dal treno, e comunque non garantiscono una
copertura completa in aree difficili da servire. Per questo tipo di esigenze si
confida molto nel WiMax, un sistema in via d’integrazione sia nelle reti che nei
dispositivi, la cui prima versione dovrebbe vedere una regolamentazione italiana
nel corso del 2006, mentre la situazione per smartphone e palmari dovrebbe
andare a regime nel 2007.


In attesa, è percorribile la strada del Gsm satellitare, assolutamente
percorribile come già dimostrato da Thuraya, azienda a capitale Boeing
rappresentata in Italia dalla Intermatica di Roma. In via di risoluzione anche
la caduta della linea all’ingresso di gallerie, con soluzioni già
sperimentate sia negli States
(Boston, Washington) sia in Italia, dove
a muoversi è direttamente Rfi con il sistema Gsm-R, al momento destinato al solo
personale. Negli States si lavora per il Gsm nella metropolitana (ma a Parigi e
a Sofia in Bulgaria è già attivo), mentre in Italia l’attenzione è rivolta alle
gallerie autostradali. C


Chiamare dall’aereo Un’altra situazione nella quale la
connessione sparisce è quando si viaggia in aereo. La ragione, si diceva, era
che la radioemissione del cellulare -sia diretta, sia indiretta- confondeva gli
apparecchi di bordo. Ma era vero, e lo è ancora? Dobbiamo concludere che oggi
non è più così, perché le compagnie stanno autorizzando questo uso. Qualcosa di
vero, però poteva anche esserci, in conseguenza del sistema di comunicazione del
telefonino. Per ottimizzare l’impiego delle batterie, ciascun cellulare riduce
la potenza di emissione nell’avvicinarsi ad una cella. Inversamente,
allontanandosene tende ad aumentare l’emissione. Quando l’apparecchio è lasciato
acceso in assenza di rete, com’è su un aeroplano, la potenza di trasmissione è
massima (e tale è anche il consumo). I cellulari lasciati accesi in
volo
, che ricercano una stazione di collegamento introvabile, danno
quindi il massimo disturbo. E’ proprio il funzionamento alla massima potenza che
crea il rischio d’interferenza con i sistemi di controllo. Dotando gli aerei di
una cella Gsm a bassa potenza, però, gli apparecchi lasciati accesi funzionano
al minimo della potenza, con una sicurezza globale misurabile e di molto
maggiore di quella attuale.


Per il collegamento tra questa cella e la rete Gsm bisogna collegarsi alle
reti satellitari, o quelle di comunicazione degli aerei oppure quelle
commerciali. Già nel 2005 questa soluzione, detta “picocella” per
indicare la minima estensione della copertura, è stata sperimentata da aerei
American Aerlines, mentre in Europa gli Airbus partiranno nel 2006. Ma i dubbi
degli enti di sicurezza nazionali non sono stati dissipati del tutto, né per
l’aereo in sé, né tantomeno per gli usi terroristici di dispositivi connessi.
Tornando alla tecnica, in qualche modo simile a quella del Gsm/Gprs è la
situazione del Wi-fi, già sperimentato da Boeing e Lufthansa
. Così
com’è si tratta d’una connessione a Internet e non della telefonia, ma la
soluzione è semplice: basta dotare il sistema d’un meccanismo Voip che scambia
dati tra le reti locali a pacchetto e la telefonia classica. Il Wi-fi, inoltre,
permette di mettere a disposizione anche la tv su Ip in aereo, come ben sa
Connexion, la divisione di Boeing che si occupa di questi sistemi e che li sta
installando su molti aerei, per esempio della Singapore Airlines. In
Italia la tv su Ip
in treno è sperimentata grazie al supporto
della italiana Tsf.


Umts e Wifi confluiscono in 3Gpp. Ma Gsm e derivati non
parlano con Wi-fi e derivati, Voip incluso. In sé, quindi, c’è necessità di
convergenza tra sistemi wireless cellulari e sistemi wireless locali. Ben lo
sapevano gli operatori, che nel 2004 avevano lanciato la proposta Uma
(Unlicensed mobile access). La proposta è ora confluita negli standard
telefonici di 3Gpp, la cui versione 6 integrerà anche Uma. La prima
sperimentazione è stata annunciata dall’inglese Bt, che dovrebbe aprirsi alla
coesistenza nella primavera del 2006, con una ottima integrazione nel nome del
protocollo Sip, che abilita il Voip. In realtà il nocciolo della
questione è la possibilità di tariffare
chiamate telefoniche fatte da
Wifi e con Voip, il che equivale a far parlare tra loro i due sistemi di
fatturazione locale/geografico, che sono piuttosto dissimili. In attesa del
3Gpp-6, la versione 5 usa Ims, un sottosistema che abilita il Voip sulle reti di
terza generazione ed eventualmente in quelle Hsdpa note come Super-3G o 3.5G.

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