VeriSign e Rsa difendono i diritti per l’utilizzo di Ssl

È disputa legale in merito all’utilizzo della tecnologia Secure socket layer, ormai uno standard de facto per le transazioni online.

27 febbraio 2003 La tecnologia commercializzata da VeriSign e Rsa Security per rendere sicure le transazioni Internet infrange il brevetto proprietario dell’ingegnere che la realizzò, ora in pensione. Questo il parere di Douglas Withney, avvocato di Leon Stambler, il 74enne che ha denunciato un danno di oltre 20 milioni di dollari. VeriSign e Rsa stanno difendendo i propri diritti per utilizzare la tecnologia Secure Sockets Layer (Ssl), divenuta lo standard di autenticazione per tre milioni di transazioni Internet che avvengono ogni giorno. Stambler ha testimoniato di aver inventato la tecnologia, brevettata agli inizi del 1990, come modo per verificare l’identità delle persone coinvolte nelle transazioni. Il protocollo Ssl, sviluppato nel 1994 da Netscape è ora di proprietà di Aol Time Warner. Secondo William Lee, avvocato di Rsa, le due tecnologie coinvolgono differenti tecniche e funzioni: quella di Stambler fu sviluppata per i sistemi che utilizzano i Pin (Personal identification number) e non specificatamente per Internet. L’ingegnere in pensione, però, non è nuovo a questo genere di denunce: stando a quanto ha dichiarato il suo avvocato, negli anni ’80 citò in giudizio National Cash Register (Ncr) e Diebold, che realizzano macchine e servizi per dispositivi Atm (Automatic teller machine), per aver infranto un brevetto concernente la tecnologia per utilizzare il Pin negli Atm. All’epoca Ncr pagò 2,6 milioni di dollari per una licenza, mentre il caso contro Diebold non ebbe successo. Portavoci di Rsa e VeriSign non hanno rilasciato alcun commento sul caso.

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