Vendere printing secondo Lexmark

1 aprile 2004 Lexmark si sta trasformando in una sorta di medico che cura il mal di stampa. E sul canale cerca laureandi in questa disciplina che sappiano entrare in un’azienda, capire dove sono i punti dolenti della stampa e offrire soluzioni che perm …

1 aprile 2004 Lexmark si sta trasformando in una
sorta di medico che cura il mal di stampa. E sul canale cerca laureandi in
questa disciplina che sappiano entrare in un’azienda, capire dove sono i punti
dolenti della stampa e offrire soluzioni che permettano di risparmiare (e a
sostegno di ciò affermano che il costo copia è solo il 17% del costo globale
della gestione del documento). La nuova strategia è supportata da strumenti come
il Tco meter (un indicatore per valutare l’efficienza di stampa
di un’azienda), prodotti (si punta molto sulle nuove multifunzioni) e ora anche
da una divisione, la Global professional services che ha il
compito di studiare usi e abitudini di stampa delle aziende clienti per
sollevare l’attenzione su sprechi e costi superflui.


A questo proposito la nuova divisione guidata da Guido Bocchini, collaborerà
con un canale superspecializzato che sta per essere messo in pista con la
certificazione di Lexmark solution Network. Nelle previsioni solo una
ottantina di operatori

potranno vendere le soluzioni a portafoglio di Lexmark e questi potranno accreditarsi come rivenditori premier, professional o tactical.
La scommessa da giocare e da vincere è quella di far crescere il canale come veri e propri esperti della stampa che, come si deduce dalle parole di Pietro Renda, direttore marketing della filiale italiana, “vuol dire passare dal saper vendere le printer, a saper vendere il printing”.

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