Veltroni: la tecnologia non deve creare discriminazioni

Innovare significa, soprattutto, avere il coraggio di sperimentare nuove strade. Questo il credo del sindaco di Roma

Il Comune di Roma è tra le realtà italiane più all’avanguardia in tema di innovazione tecnologica. Una carta, quella dell’innovazione, che si gioca su più fronti e che contribuisce a snellire i rapporti tra Pubblica amministrazione e cittadini in una metropoli che diventa sempre più estesa e popolata. Un’evoluzione/rivoluzione che ha avuto un forte impulso con il sindaco Walter Veltroni. Educazione e riduzione del digital divide sono i due temi che più stanno a cuore al primo cittadino della capitale, al quale abbiamo chiesto che ruolo ha per lui l’innovazione. «Innovare significa immaginare le tecnologie a tutela dell’ambiente in cui vivremo, trovare nuovi linguaggi per comunicare, creare strumenti per competere sul mercato internazionale o per migliorare la formazione dei più giovani – ha sottolineato Veltroni -. Ma prima di tutto credo che innovare significhi soprattutto avere il coraggio di sperimentare nuove strade. Questa è l’ambizione dei progetti e delle iniziative avviati in questi anni dall’Amministrazione capitolina. È stata da poco approvata una delibera comunale che prevede l’alimentazione con fonti energetiche alternative di edifici pubblici e privati, che agisce sul doppio fronte del risparmio energetico e della tutela ambientale. Anche le nuove strutture scolastiche sono state realizzate con materiali fotovoltaici e con l’istallazione di pannelli solari».

Tecnologia è anche semplificazione della vita delle persone. Per questo il Comune di Roma ha avviato un processo di dematerializzazione dei documenti della Pubblica amministrazione e sta progressivamente mettendo in rete i vari uffici dei municipi, in special modo quelli del catasto. Il portale del Comune di Roma è stato dotato, inoltre, di un servizio che consente ai cittadini di sbrigare diverse pratiche burocratiche direttamente dal proprio computer. Sono stati avviati anche i progetti di teleassistenza rivolti agli anziani: è attivo il call center “Chiama Roma” per un contatto diretto con l’Amministrazione per qualunque tipo di richiesta. I cittadini hanno, inoltre, a disposizione un numero telefonico dedicato con il quale è possibile acquistare i biglietti dei mezzi di trasporto con un semplice Sms. «Le nuove tecnologie svolgono un ruolo molto importante nel ridurre le distanze tra l’Amministrazione e i cittadini – ha proseguito Veltroni -. Ma la tecnologia per la nostra città rappresenta un prezioso strumento anche per una delle eccellenze dell’economia romana, l’audiovisivo, che ha saputo legare una vocazione storica della città alla costante specializzazione delle imprese che lavorano in settori di alta innovazione tecnologica». A Roma è attivo già da qualche anno il progetto Roma Wireless, che prevede la predisposizione di una rete di hot-spot per garantire l’accesso Internet senza fili nei luoghi simbolo della città, caratterizzati da una forte capacità di attrazione, come ad esempio le ville storiche. «Dobbiamo evitare però che la tecnologia diventi essa stessa causa di un divario sempre più ampio tra chi può accedervi e chi no – ha concluso Veltroni -. La tecnologia non deve creare discriminazioni. Il primo soggetto a essere coinvolto in questo importante progetto per il diritto al sapere tecnologico è la scuola, dove, grazie alle nuove tecnologie, si può portare avanti questo progetto di sviluppo. Da qui le iniziative che da anni portiamo avanti, come ad esempio il “Global Junior Challenge”, il concorso internazionale che seleziona i migliori progetti che utilizzano le nuove tecnologie nel campo dell’educazione e della formazione dei giovani. E sono convinto che una delle cause dello sviluppo dell’economia romana, cresciuta nel 2006 del 2,1% rispetto all’1,7% della media nazionale, sia proprio questa».

La politica nel Dna

Walter Vetroni, 52 anni, nel 1976 viene eletto consigliere comunale a Roma, ruolo che ricopre fino al 1981. Nel 1987 viene eletto deputato nelle liste del Pci e due anni dopo è tra i protagonisti, insieme ad Achille Occhetto, della svolta che porterà alla nascita del Partito democratico della sinistra. Al congresso di fondazione, nel 1991, viene eletto nel Coordinamento politico, con la responsabilità dell’area della Comunicazione. Giornalista professionista, nel 1992 è alla direzione del quotidiano l’Unità, ma nel 1995 torna alla politica, con la promozione, insieme a Romano Prodi, della nascita dell’Ulivo. Dopo la vittoria alle elezioni politiche, ricopre la carica di vice Presidente del Consiglio e ministro dei Beni Culturali nel Governo Prodi. Nel novembre 1998, dopo la caduta del governo, viene eletto Segretario nazionale dei Democratici di sinistra. Nel giugno 1999 è deputato al Parlamento europeo. Nel 2001 diventa per la prima volta sindaco di Roma, riconfermato nel 2006. Ha pubblicato diversi libri, legati alle sue esperienze politiche, di impegno umanitario e alle sue passioni, prima tra tutte la musica.

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