Vantarsi di essere nerd

C’è bisogno di gente, non per forza occhialuta, che sappia di It. Lo chiede il cloud.

Wikipedia dice che è stato il primo tastierista dei Cloud Room (un caso?), una band di indie rock di Brooklyn capace di una hit omaggiante David Bowie, ossia un navigatore e influenzatore di generi musicali (altro caso?).



Poi Benjamin Nugent ha scritto per Time di musica. Ora è uscito per i tipi di Isbn (la casa editrice diretta da Massimo Coppola, uno dei migliori autori- pensatori che abbiamo) un libro di cui si sente parlare sempre più spesso: Storia naturale del nerd.

In originale il titolo dice “la storia della mia gente”. Nugent è un nerd e si vanta. Ed è in buona compagnia: l’ampiamente citato dall’industria mediatica Mark Zuckerberg lo è. Sergey Brin, Larry Page sono considerati tali. Anche Steve Jobs e Bill Gates, sfidiamo l’impopolarità, lo sono stati, e siccome non è una condizione che cancelli, lo sono.

L’occhialuto nerd ama guardar altrove rispetto alla maggioranza, con la speranza di rivalersene in seguito. Il tipo umano si accompagna al concetto di rivincita, come ben raffigurato dal noto film.



Nugent celebra anche icone di nerd che esulano dal campo tecnologico. Uno per tutti, simbolo di chi per voler guardare avanti sfida le convenzioni pagando di tasca propria: Victor Frankenstein (di Mary Shelley, però, e non di Mel Brooks, perché qui non si scherza e non c’è spazio per frau Blucher e nitriti).

Immaginazione e ingegnerizzazione sono il pane quotidiano del nerd. Le due attività sono l’architrave di tutte le tendenze digitali del momento, dai tablet al cloud.
Ma se tutti sono pronti a riconoscere la prima, molti snobbano la seconda, quasi dandola per scontata. E così non è. Servono cervelli (tanti) e conoscenze (di più), invece, per tenere in piedi l’immaginazione. Che è un altro modo di dire che l’innovazione tecnologica non si improvvisa con un’alzata di genio.

Si fa e si implementa It solo con un know-how ben alimentato. Come quello che sta accumulando Ibm: tre tecnici per un venditore è il modello del futuro da qui a tre anni per chi progetta infrastrutture, ossia produzione.

Perché il cloud sembra semplice, ma non lo è.

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